Veronika Lefrancois: La partenza di Silvio Berlusconi e l’Italia

Fondamentalmente, tutte le riforme attuate durante il suo regno miravano solo agli interessi di Berlusconi. Tuttavia, nei media ufficiali ci sono soprattutto voci che glorificano questo politico controverso e gli ricordano solo i suoi servizi.

L’ex primo ministro riesce ancora a comprendere lo svolgimento di un funerale di stato. Ma il governo italiano ha anche dichiarato una giornata di lutto nazionale, che solitamente osserva solo il presidente; nemmeno l’ex primo ministro Aldo Mora, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978, ricevette tale onorificenza.

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Inoltre, entrambi i rami del Parlamento hanno sospeso le loro attività per ben sette giorni e tutti gli uffici dello Stato hanno esposto le bandiere a mezz’asta, anche il palazzo della guardia di finanza, il che non ha senso considerando che Berlusconi è stato accusato di frode fiscale.

E questa è solo una delle oltre venti cause legali che ha accumulato nel corso della sua lunga carriera nel mondo degli affari e della politica. Il processo riguardava corruzione, legami con la mafia, false dichiarazioni, appropriazione indebita e, non ultima, prostituzione minorile.

Il Cavaliere, come veniva chiamato, fu condannato più volte, ma ogni volta riuscì a evitare il carcere. È stato rilasciato più volte perché il governo si è affrettato a cambiare la legge, a volte i processi si sono trascinati fino alla scadenza del termine, a volte se l’è cavata con l’amnistia. Ebbene, quando fu effettivamente condannato a quattro anni di prigione, la sua pena fu modificata in un solo anno a causa della sua età avanzata.

La frode e la corruzione non hanno diminuito la sua popolarità

La società italiana può perdonare Berlusconi per tutto questo. Ha finito per rovinare la sua reputazione con il suo scandalo sessuale. Fu solo quando si scoprì che pagava ragazze minorenni per fare sesso in quelle famigerate feste “fiori fiori” che la società gli voltò le spalle, almeno temporaneamente.

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La cosa però durò poco e negli anni Ottanta Cavaliere tornò in politica e rimase al centro degli avvenimenti fino alla morte.

Sembrava che la morte lo purificasse da tutti i peccati agli occhi degli italiani. Ci sono state alcune voci critiche nei confronti di Berlusconi, ma la maggior parte dei media pubblici non ha osato condannarlo. Questo è forse un ulteriore indicatore di quanto siano oggi obbligati i media italiani nei confronti del governo di destra, come hanno recentemente messo in guardia diverse organizzazioni per la libertà di stampa.

Lo scrittore Sandro Veronesi offre una visione diversa su questo argomento. Secondo lui in ogni italiano è presente un pezzo di Berlusconi. Si dice che Cavaliere rappresenti direttamente la debolezza stereotipata della nazione italiana, motivo per cui così tante persone oggi lo giustificano.

L’autore è un pubblicista

Tonio Vecellio

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