Tragedia in Italia: il mistero della manovra “assurda” del bus prima che precipitasse dal ponte – Dove va l’inchiesta

Le telecamere di sicurezza faranno luce sulle cause della tragedia

Il sindaco di Venezia, Luigi Bruniaro, ha parlato della tragedia indicibile poche ore dopo l’incidente stradale, quando un autobus con a bordo decine di persone è caduto martedì pomeriggio, 3 ottobre, da un ponte, uccidendo 21 persone e ferendone 20, di cui cinque che ci stavamo divertendo.

Non si sa ancora esattamente il motivo per cui l’autobus è caduto dal ponte.

Secondo le informazioni diffuse dai media italiani, l’autista dell’autobus potrebbe essersi sentito improvvisamente male a causa della perdita di controllo del veicolo, e c’è anche la possibilità che si sia addormentato durante la guida.

Tuttavia, le telecamere di sicurezza faranno luce sulle cause della tragedia, come riferiscono i media italiani.

“Diversi autisti che erano dietro l’autobus hanno detto che quando lo hanno visto muoversi normalmente sull’autostrada, improvvisamente l’autobus ha iniziato a muoversi sulla corsia di destra senza motivo e poi è caduto dal ponte.

Tuttavia, ci sono state anche diverse segnalazioni non confermate, secondo cui l’autobus avrebbe preso fuoco mentre era in movimento e l’autista non sarebbe riuscito a fermarlo perché era intrappolato tra le auto. Mentre cercava di scappare dall’auto che lo precedeva, l’autista ha perso il controllo dell’autobus ed è caduto dal ponte. Tuttavia, questa notizia non è stata confermata.

Tuttavia, dalle ultime informazioni risulta (come si vede dalle riprese delle telecamere sul ponte) che l’autobus ha tentato di fermarsi perché la luce rossa dietro di esso sembrava essere accesa. L’autobus si è poi schiantato contro il guardrail, lo ha rotto ed è caduto dal ponte.

Si tratta dell’incidente stradale più grave della storia di Venezia, come scrive la stampa italiana. Tra i morti ci sono molti turisti stranieri, mentre la vita di una bambina di quattro anni era in pericolo, secondo protothema.gr.

“L’autobus è caduto da un ponte a Mestre, Venezia”, ​​ha detto alla televisione pubblica italiana RAI, l’assessore ai trasporti della città di Venezia, Renato Borazo. A bordo dell’autobus fatale c’erano turisti provenienti da Ucraina, Germania, Croazia e Francia, secondo i passaporti ottenuti dalle autorità italiane. Il pullman tornava dal campeggio di Hu – ex Jolly – a Marghera.

Secondo diversi media italiani, tra i passeggeri c’erano profughi ucraini temporaneamente alloggiati nel campo di Marghera, poiché tra i rottami del veicolo sono stati ritrovati passaporti ucraini. Un portavoce delle autorità di Venezia ha detto che l’autista dell’autobus era Alberto Rizzotto, 40 anni.

Per garantire che non ci fossero ulteriori vittime, il resto dell’autobus è stato sollevato con una gru. La Procura di Venezia indaga sulle ragioni per cui l’autista del bus La Linea ha perso il controllo ed è caduto dal ponte. Alcuni media italiani hanno ipotizzato che il conducente potrebbe aver perso il controllo del suo veicolo a causa di problemi di salute. Sul posto però non sono stati rinvenuti segni di frenata. Tuttavia non è ancora possibile escludere l’errore umano.

Sul luogo dell’incidente ieri sono accorse più di 40 ambulanze, la polizia e i vigili del fuoco.

La tragedia è avvenuta ieri, intorno alle 20.00. (ora italiana) sul cavalcavia che porta da Mestre a Marghera e che collega l’autostrada A4. Come riporta il sito italiano “agenzianova”, l’autobus ha danneggiato il guardrail ed è caduto da un’altezza di 15 metri.

I rottami del veicolo si trovavano tra il magazzino e i binari della stazione ferroviaria. L'”autobus del terrore” alimentato a gas ha subito preso fuoco. Le alte temperature rendono ancora più difficile il lavoro delle squadre di soccorso.

Sorprende la testimonianza di Leonardo: “Silenzio pesante dalla tomba”

Un testimone oculare, di nome Leonardo, ha spiegato al quotidiano italiano “LaPresse” quello che ha visto dopo l’incidente dell’autobus. “All’inizio ho sentito un forte rumore di frenata, pensavo fosse un treno. Poi ho sentito un suono assordante. Mi sono spaventato, ho guardato fuori e ho visto il fumo mentre la gente chiedeva aiuto.”

Il giovane italiano, che al momento dell’incidente si trovava nel suo club preferito, è accorso sul luogo dell’incidente per prestare soccorso. “Quando sono arrivato sul luogo della tragedia, le urla si sono trasformate in un silenzio crudele dall’interno della tomba… mi sono sentito gelare il sangue. Volevo aiutare, ma il mio amico e una poliziotta mi hanno fermato perché l’autobus era in fiamme e stava per esplodere.”

Sul luogo dell’incidente stradale sono accorsi ieri, oltre ai soccorsi e ad un sacerdote, anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “L’autobus era pieno di gente che tornava dal lavoro”, ha detto il sindaco di Venezia al quotidiano “La Repubblica”.

In un’intervista alla rete “RaiNews”, Brugnaro ha detto in modo caratteristico: “Sembra che l’autobus trasportasse, tra l’altro, turisti e alcune persone che erano in campeggio. Risultò che nell’autobus c’erano molti stranieri, compresi bambini. Abbiamo trovato alcuni documenti ucraini.”

Nel frattempo, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha affermato che “i suoi pensieri vanno alle vittime, alle loro famiglie e ai loro amici”. “Sono in stretto contatto con il ministro dell’Interno, Matteo Piandendozzi, per seguire gli sviluppi di questa tragedia”, ha aggiunto.

Poldi Mazzi

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