L’Italia diventa presidente del G7 e interagisce con gli Stati Uniti su questioni globali chiave

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani non ha perso tempo nel assumere la presidenza del Gruppo dei Sette (G-7) e ha contattato il suo omologo americano, il segretario di Stato Antony Blinken, per discutere le pressanti sfide e priorità globali.

In una conversazione telefonica di quaranta minuti, i due leader hanno discusso questioni che vanno dalla crisi del Mar Rosso, al conflitto in Medio Oriente e alla situazione attuale in Ucraina, fino ad argomenti importanti come l’intelligenza artificiale (AI) e la regione dell’Indo-Pacifico.

Tajani ha espresso gratitudine per i forti legami transatlantici e ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i partner del G7 per affrontare queste importanti questioni.

L’ordine globale e le crisi sono al centro del G-7

Una delle massime priorità della presidenza italiana del G7 è il ripristino del rispetto dell’ordine internazionale, che è stato significativamente compromesso dalla guerra della Russia in Ucraina e dai conflitti in corso in Medio Oriente. Tajani ha sottolineato che l’Italia continuerà a portare l’attenzione su questi temi nel G7 e nella comunità internazionale.

Inoltre, l’Italia si è posizionata come attore chiave nella regione dell’Indo-Pacifico, cercando di rafforzare la propria influenza politica, militare ed economica. Tajani ha sottolineato l’intenzione del G7 di monitorare da vicino questa regione competitiva e in rapida crescita.

Regolamentazione dell’IA con un approccio centrato sull’uomo

Anche l’intelligenza artificiale è al centro dell’agenda del G7, con l’Italia che sostiene l’istituzione di regole internazionali che diano priorità a un approccio centrato sull’uomo e aderiscano ai principi democratici. Questo focus sottolinea l’importanza dello sviluppo responsabile e della diffusione dell’intelligenza artificiale su scala globale.

Il Ministro Blinken ha sottolineato l’importanza di affrontare la crisi umanitaria a Gaza e di prevenire un’escalation del conflitto in Medio Oriente. L’Italia ha espresso apprezzamento per l’atteggiamento costruttivo dell’America, in particolare per aver adottato la risoluzione dell’ONU del 22 dicembre sull’assistenza umanitaria, che ha evidenziato il ruolo centrale dell’ONU nella risoluzione di questa crisi.

Oltre al Medio Oriente, le discussioni si sono concentrate anche sul Mar Rosso, con entrambi i paesi che sottolineano la necessità di un’azione multilaterale collettiva per contrastare la minaccia rappresentata dagli attacchi Houthi, sostenuti dall’Iran, alle navi commerciali nella regione.

Solidarietà all’Ucraina

L’Italia e l’America hanno riaffermato il loro fermo sostegno all’Ucraina nei suoi sforzi per combattere l’aggressione in corso da parte della Russia. Il governo italiano ha promesso di continuare gli aiuti all’Ucraina nel 2024, fornendo attrezzature militari e umanitarie. Tajani ha anche sottolineato l’importanza degli sforzi di ricostruzione, sottolineando l’importanza dell’Ucraina nella missione del G7.

La presidenza romana del G7 estende la sua naturale proiezione alla regione del Mediterraneo, dove l’Italia ha il compito di spingere per soluzioni che promuovano la pace e la stabilità. Oltre al Medio Oriente e all’Ucraina, anche i Balcani svolgono un ruolo importante, data la loro importanza strategica per la stabilità europea.

Africa: costruire partenariati equi e reciprocamente vantaggiosi

L’Italia è impegnata a rivolgere l’attenzione del G7 all’Africa, con l’obiettivo di favorire partenariati paritari, efficaci e reciprocamente vantaggiosi con i Paesi africani. Questa iniziativa mira ad aumentare la sicurezza e la resilienza del continente africano.

Tajani ha ribadito che la stabilità, la sicurezza e la prosperità del Mediterraneo e del continente africano sono al centro dell’agenda del G7.

Queste priorità sono in linea con l’attenzione del G20 sui paesi del Sud. L’Italia ha lavorato attivamente con la presidenza indiana nel 2023 per coinvolgere l’Unione Africana. Ha sostenuto la riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per garantire un’istituzione più democratica e rappresentativa.

Marinella Fontana

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