La pizza e la carbonara sono originarie dell’America, sostengono gli accademici. Gli italiani erano furiosi

Questa affermazione provocò un’ondata di rabbia in Italia. Ad esempio, secondo l’articolo del sindacato degli agricoltori Coldiretti in Financial Times banalizza i piatti della tradizione nazionale, scrive l’ANSA.

Nel suo lavoro accademico, Grandi si concentra sulle origini di molte ricette e cibi italiani. Famosi adattamenti della pasta come la carbonara, che si dice risalga ai tempi antichi, sono stati creati dopo il 1940, ha scoperto.

Della stessa opinione Luca Cesari, altro esperto di storia della gastronomia italiana, che definisce la carbonara come “un piatto americano nato in Italia”. La prima ricetta sarebbe stata creata per i soldati americani di stanza in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Al contrario, un’altra modificazione della pasta, le fettuccine Alfredo, in realtà è originaria di Roma, anche se oggi molti italiani la considerano una ricetta non autentica.

Alcuni cibi hanno origini antichissime, ma le loro forme sono molto cambiate. È il caso del formaggio Parmigiano Reggiano a pasta dura, prodotto nel nord Italia da più di mille anni. “Fino agli anni ’60 (secolo scorso), una forma di parmigiana pesava solo dieci chilogrammi ed era ricoperta da una crosta nera. “La consistenza è più morbida e grassa”, afferma Grandi.

Secondo lui, il formaggio italiano di oggi, prodotto in grandi forme da 40 chilogrammi, a crosta sottile, è più simile al parmigiano che i migranti italiani nel Wisconsin americano hanno iniziato a produrre. “La cucina italiana è in realtà più americana che italiana”, afferma Grandi.

Gli scienziati hanno risolto il problema “fondamentale” di come cuocere la pizza senza lievito

Ha sottolineato, tra l’altro, la sorpresa dei soldati americani impegnati in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale per il fatto che nei comuni della penisola non esistessero pizzerie. Il primo ristorante fu fondato nel 1911 a New York. La pizza è diventata un alimento diffuso in tutta Italia solo dopo la seconda guerra mondiale, hanno aggiunto i ricercatori.

Articoli che mettevano in discussione le idee consolidate sulle tradizioni gastronomiche italiane hanno suscitato una grande risposta in Italia. Secondo Sky News, un quotidiano britannico ha “distrutto” la gastronomia italiana, altri hanno parlato di attentati. Il sindacato degli agricoltori Coldiretti mette in guardia dall’impatto economico sulle esportazioni dei prodotti agricoli italiani.

Gastronazionalismo italiano

Un argomento frequente dei sostenitori della vera cucina italiana è che si tratta di un’antica tradizione di antenati. Grandi chiamò questa tendenza “gastronazionalismo” e la respinse. “L’unica tradizione dei loro antenati era quella di cercare di non morire di fame”, ha affermato il docente universitario.

Alberto Grandi con il suo libro del 2019

Secondo Grandi, era abituato a reazioni scortesi e battute che poteva raccontare in pubblico solo al personale di sicurezza. Il giornale lo descrive come un “riluttante studioso marxista e podcaster”. Grandi però negò di essere un seguace di Marx. Nel suo lavoro accademico fa riferimento allo storico marxista britannico Eric Hobsbawm, che dedicò parte del suo lavoro accademico alla tradizione narrativa e al suo mantenimento artificiale.

Negli ultimi anni il cibo e la gastronomia sono diventati componenti sempre più forti dell’identità nazionale italiana così come dell’agitazione politica. L’attuale ministro dei trasporti e capo della Lega di estrema destra, Matteo Salvini, ama visitare varie celebrazioni servendo piatti tradizionali e conducendo una campagna per una stretta aderenza alle tradizioni gastronomiche italiane. A livello locale, i politici discutono sulla composizione dei menù nelle mense e nei bar. I politici e gli imprenditori italiani prestarono molta attenzione alle diverse denominazioni di origine protetta e alla loro applicazione.

Una strana ricetta di pasta ha scatenato il ‘carbonaragate’ tra italiani e francesi

Tonio Vecellio

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