Imminenti eruzioni vulcaniche in Islanda e Italia – Notizie – WDR – Notizie

Grindavík si trova a circa 40 chilometri a sud-ovest della capitale Reykjavik. Circa 3.700 residenti hanno dovuto lasciare le loro case sabato sera perché un tunnel di magma lungo circa 15 chilometri si estendeva sotto Grindavík fino al mare. La vicina Laguna Blu, una delle attrazioni turistiche più famose dell’Islanda, era stata chiusa giorni prima.

Sono possibili tre scenari

Gli esperti dicono che ci sono tre possibili scenari questo fine settimana: il magma erutta sulla terra, la situazione si calma, oppure c’è un’eruzione sui fondali marini al largo. L’agenzia meteorologica ha detto lunedì che il magma all’interno del tunnel potrebbe facilmente raggiungere la superficie terrestre, rendendo difficile il preavviso.

Lunedì la situazione si è un po’ calmata. Dalla mezzanotte si sono verificati circa 900 terremoti, tutti di magnitudo inferiore a 3,0, ha affermato il Servizio meteorologico islandese. Lo shock precedente era stato più forte. Nel pomeriggio, la polizia ha gradualmente consentito a tutti i residenti evacuati della città di Grindavík di tornare brevemente alle loro case per portare in salvo gli oggetti essenziali.

L’Etna è molto attiva nei fine settimana

Negli ultimi giorni l’attività vulcanica è aumentata anche in Italia. Durante il fine settimana sono state viste e udite esplosioni sul vulcano attivo più grande d’Europa, l’Etna, in Sicilia, nell’isola mediterranea italiana.


Il vulcano Etna erutta lava incandescente verso il cielo Fonte immagine: dpa/Salvatore Allegra

Domenica la montagna, alta più di 3.300 metri, ha eruttato nel cielo grandi quantità di lava incandescente. Di notte c’erano spesse nubi sopra il vulcano fino ad un’altezza di 4,5 chilometri. All’inizio della settimana l’attività in montagna si è leggermente attenuata.

Pericolo continuo anche nel Napoli

I Campi Flegrei, un’area densamente popolata a ovest di Napoli, sono in allerta gialla dal 2012: maggiore allerta. Dopo i numerosi terremoti degli ultimi mesi, 1.500 solo dall’inizio di settembre, ora si ipotizza che presto diventeranno arancioni.

Il vulcano locale non è una montagna ben formata. Ai Campi Flegrei i pericoli sono nascosti sotto terra, non si vedono: un totale di 150 chilometri quadrati di ammaccature e crateri, la maggior parte nascosti nel mare.

L’ultima eruzione ai Campi Flegrei è avvenuta quasi mezzo millennio fa: nel 1538. Prima di allora, la superficie terrestre si era progressivamente sollevata di diversi metri in 70 anni a causa delle onde di magma. Lo scenario è lo stesso oggi: il territorio si gonfia nuovamente per settant’anni. Come in Islanda, anche lì le persone devono convivere con il rischio costante di un’epidemia.

Le nostre fonti:

Marinella Fontana

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