Un’impresa italiana che non ha riparato la stazione centrale di Praga ha fatto causa allo Stato

La Società Grandi Stazioni chiede un risarcimento all’Amministrazione Ferroviaria per la risoluzione del contratto di locazione della stazione principale. L’azienda italiana avrebbe dovuto ristrutturare l’intero edificio nel 2013, ma non è riuscita a farlo nemmeno entro il termine prorogato.

Praga – La società italiana Grandi Stazioni ha intentato una causa contro l’Amministrazione ferroviaria nazionale (SŽDC) per la risoluzione del contratto di locazione della stazione ferroviaria principale di Praga. L’azienda vuole un risarcimento finanziario da parte dello Stato, ha detto alla televisione ceca la portavoce della SŽDC Kateřina Šubová. L’importo ammonta a centinaia di milioni di corone, ha aggiunto il portavoce senza ulteriori precisazioni.

In un’intervista al sito IHNED.cz, il direttore dell’azienda italiana, Andrea Odoardi, ha parlato di un risarcimento di circa un miliardo di corone. Secondo il suo capo Pavel Suré, l’amministrazione ferroviaria è disposta a pagare l’impresa solo sulla base della valutazione tecnica dell’immobile dopo la svalutazione.

Gli italiani hanno firmato un contratto per l’affitto dell’area nel 2003. In cambio del reddito derivante dall’affitto dello spazio commerciale presso la stazione, hanno promesso di ristrutturare l’intero edificio entro dieci anni.

Sebbene lo Stato abbia successivamente prorogato più volte il termine per l’adempimento di questi obblighi, le riparazioni sono state completate solo nell’ottobre di quest’anno, l’ultima data concordata. Nei tredici anni trascorsi dalla firma del contratto, Grandi Stazioni ha ristrutturato solo parzialmente l’edificio storico della stazione e la sala check-in. I percorsi laterali e la facciata non sono stati ricostruiti.

Pertanto, lo Stato non ha rinnovato il contratto. L’azienda dovrebbe essere in grado di affittare la stazione per i prossimi 30 anni, se riuscirà a ristrutturare l’intero edificio entro il 16 ottobre di quest’anno.

L’azienda italiana ha ora giustificato il ritardo dicendo che lo stato dell’edificio è pessimo, perché le Ferrovie dello Stato non lo mantengono da decenni. Perché ha comunque firmato il contratto e si è impegnato a migliorare, ma i rappresentanti dell’azienda non lo hanno spiegato. Odoardi ha ammesso che anche la crisi economica ha avuto un impatto. Secondo lui anche durante il leasing compaiono nuove norme che hanno un impatto sulla preparazione della documentazione edilizia.

La parte italiana ha dichiarato che richiederà un risarcimento di 1,2 miliardi di corone per la ricostruzione della sala partenze e anche un risarcimento per la perdita di profitti derivanti dall’esercizio della stazione negli anni successivi. Interrogata da ČTK, oggi l’azienda ha dichiarato che non avrebbe commentato il caso.

Fino a giugno Grandi Stazioni era in gran parte di proprietà delle ferrovie italiane. L’azienda è ora di proprietà del fondo di investimento francese Antin e del gruppo di investimento italiano Borletti Group.

Tonio Vecellio

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