Intesa Sanpaolo: rendimento al 10 per cento: il pericolo di una tassa speciale?

I dividendi sono uno dei vantaggi delle azioni Intesa Sanpaolo. Soprattutto ora che la grafica è difficile da condividere. Tuttavia, esiste il rischio di una speciale distribuzione fiscale italiana per le banche. Lo ha commentato ora in un’intervista il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro.

Gros-Pietro rilascia un’intervista al canale di notizie Bloomberg TV in occasione del Forum Ambrosetti a Cernobbio, Italia. “Non credo che la tassa sulle fortune avrà un grande impatto sul settore bancario italiano”, ha detto Gros-Pietro.

“Se i nostri utili saranno inferiori distribuiremo anche dividendi inferiori”, ha affermato Gros Pietro, considerata la politica di Intesa di distribuire il 70 per cento degli utili. “Ma il dividendo sarà comunque buono”, ha detto. Il gruppo stima che la tassa sulle entrate straordinarie che l’Italia impone alle banche significherà meno di 1 miliardo di euro per le imprese, sulla base delle modifiche già approvate dal governo.

Intesa attira da tempo gli investitori con una delle politiche di dividendi più generose tra le banche europee. L’aumento del reddito derivante dai prestiti, il recupero delle commissioni e la riduzione delle commissioni dovrebbero sostenere gli utili negli anni a venire. La banca lo ha annunciato alla fine di luglio, alzando il target. I suoi profitti sono ora stimati a “oltre” sette miliardi di euro. Si prevedono ulteriori aumenti nei prossimi anni.

Il dividendo per le azioni di Intesa Sanpaolo potrebbe essere leggermente inferiore quest’anno, ma gli analisti di consenso si aspettano ancora un rendimento del 10% per l’anno finanziario in corso. Anche nell’anno finanziario 2024 avrebbe dovuto essere superiore all’11%.

Tuttavia, il titolo stesso è quotato oggi ad una media mobile a 50 giorni di 2,46 euro. Questa cifra dovrebbe reggere, con il GD100 che inizia a salire a 2,41 euro. Per segnali grafici positivi, il titolo dovrà superare la tendenza al ribasso a 2,50 euro a partire da metà luglio. Tuttavia, i cacciatori di dividendi con un orizzonte di investimento a lungo termine possono continuare ad accedervi, con il limite massimo che rimane a 1,90 EUR.

Basilio Montalto

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