Buffon: “Ho vinto 12 Scudetti ma me ne hanno contati 10, potevo giocare fino a 55 anni”

Il portiere del Parma parla del ritiro del club gialloblù e degli scudetti vinti: “Ne ho vinti dodici ma ne ho solo dieci”.
A ruota libera Gianluigi Buffon parla del ritiro del Parma. Coinvolto con i gialloblù negli accordi di metà anno a Pejo, il precedente portiere della Juventus ha discusso numerosi argomenti.

Soprattutto ha risolto la spinosa questione delle dimissioni dal calcio. “Pensavo a lungo a quando smetterò. Potrei dimettermi a 55 anni. I pensieri si confondevano, da tempo rimuginavo su tutto tuttavia a quel punto generalmente continuo. Presumo di aver avuto incontri significativi che mi hanno permesso di conoscere l’universo del calcio, ma non sono sicuro al 100% che rimarrò in questo mondo. Forse incontrerò qualcosa di diverso , Conosco il calcio, mi interessa e mi piace conoscere anche universi diversi”.
Beccato a proposito del numero di scudetti conquistati nella sua professione, il precedente portiere della Juventus garantisce volentieri un numero maggiore di quello da cui gli è dipeso l’Albi d’Oro.

“Siamo italiani, abbiamo un gergo che raccoglie ogni sottigliezza. Vi faccio sapere che ho portato a casa 12 scudetti, eppure me ne hanno assegnati 10. Ho vinto una Lega 1 e con il Parma qualche Coppa Italia, poi, a quel punto altre Supercoppe. Il principale titolo europeo. L’ho vinto con il Parma, abbiamo perso numerose finali con la Juve”.
Sostanzialmente più attento, tuttavia, quando viene avvicinato per mostrare il giocatore più a terra con cui ha giocato, in particolare per quanto riguarda le prese tra le italiane.

“Non faccio un nome perché forse sono plasmato dal rapporto che c’è. Posso dire i 5 italiani più motivati, aggressori alla luce del fatto che in altro modo farò riferimento a 108. Baggio, Totti, Del Piero, Pirlo e Antonio cassano, che, seppur irregolari, valevano così. Outsiders dico Thuram, Neymar, Mbappe, CR7, Ibra, e dico solo aggressori perché sono quelli che alla fine rapiscono l’occhio e ti fanno sognare”. D’altra parte, è più sicuro per quanto riguarda la presa sia di Messi che di Ronaldo, con un dettaglio significativo.

“È tutt’altro che un’inchiesta da porre dato che non ho giocato con Messi quindi non posso dirlo. Gli eroi si trovano anche nello spazio di archiviazione, te lo dico io. Ci sono così tante leggende di giocatori immensi che alla fine si è stata una bella dose di aria calda. Centrare intorno agli uomini, più che ai giocatori. Quando sono i giocatori più a terra di sempre, devi immaginare che il calcio è cambiato e siamo assistiti per fare meglio. Contattando Pelé, Maradona o Crujiff è fuori linea. Nel caso in cui tu sia un atleta dovresti riconoscere che gli altri dicono che sei stato il più radicato con gli altri, in ogni caso si passa ad un altro aspetto”.

Poldi Mazzi

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