Dimentica il vulcano attivo più famoso d’Italia, il Vesuvio, che distrusse Pompei. La minaccia vulcanica più pericolosa oggi in Italia è quella di cui probabilmente non hai mai sentito parlare: i Campi Flegrei.
Questa pianura, che si estende per 200 chilometri sotto il Golfo di Napoli e le isole di Capri e Ischia fino alla periferia della città di Napoli, è una gigantesca caldera o bacino lasciato da un super vulcano circa 2 milioni di anni fa.
Oggi la regione ospita numerosi vulcani attivi da 39.000 anni, molti dei quali sono sott’acqua. La zona è ricca anche di ville, piccoli borghi e centri commerciali e ospita 800mila persone e un ospedale in costruzione. Più di 500.000 residenti vivono in quella che la protezione civile italiana chiama la “zona rossa”, un’area che comprende 18 città ed è maggiormente a rischio in caso di eruzione. Secondo la protezione civile, altri 3 milioni di residenti a Napoli vivono al di fuori del bordo orientale della caldera.
L’ultima grande eruzione dei Campi Flegrei avvenne nel 1538 e creò una nuova montagna nella baia. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) l’attività sismica nella regione è aumentata dal dicembre 2022, e gli esperti temono che il vulcano possa rinascere dopo generazioni di inattività.
L’area densamente popolata, che dista meno di 50 chilometri dal Vesuvio, è soggetta a un fenomeno sismico chiamato bradisismo, caratterizzato da cicli graduali di sollevamento e cedimento della superficie terrestre. L’ultima volta che l’area ha subito un’attività simile è stata nel 1984, quando il livello del suolo si è alzato di 3,5 metri prima di iniziare a scendere lentamente accompagnato da un’attività sismica simile a quella che sta accadendo ora nell’area.
Attualmente in condizioni sismiche positive, quando il terreno si solleva, tutta la zona vulcanica sperimenta anche onde sismiche che scuotono i residenti e li spingono a cercare sicurezza per le strade.
A settembre la regione è stata colpita dal terremoto più forte degli ultimi 40 anni, seguito pochi giorni dopo da un terremoto di magnitudo simile.
Finora nel 2023 i Campi Flegrei hanno registrato più di 3.450 terremoti, di cui 1.118 avvenuti solo nel mese di agosto. Secondo i dati INGV si tratta di più del triplo rispetto all’anno precedente. Nel mese di ottobre si sono verificati più di 500 terremoti, il più forte dei quali è stato di magnitudo 4.0 della scala Richter, seguito da dodici scosse di assestamento.
Secondo l’INGV, all’inizio di maggio quasi tutti i terremoti erano di magnitudo inferiore a 3,0.
Fonte: CNN
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