Nella città svedese sud-orientale di Fagersta, 145 km a nord della capitale Stoccolma, il virus della peste suina africana (ASF) è stato rilevato in campioni di cinghiali morti. Lo ha annunciato l’Istituto veterinario nazionale svedese (SVA) il 6 settembre 2023, secondo la rivista specializzata Pig Progress. Le autorità hanno aggiunto che dal 25 agosto, un totale di sette cinghiali sono stati trovati morti in un complesso chiamato Fagersta.
Campioni di altri cinghiali verranno inviati alla SVA. Le autorità competenti stanno ora lavorando intensamente per scoprire, contenere e controllare l’infezione. Un portavoce di Ufficio agricolo svedese ha commentato: “Stiamo ora implementando i piani di emergenza che abbiamo da molto tempo. Ci basiamo anche sulle esperienze di altri paesi in situazioni simili”.
Uno dei primi passi da compiere è che le autorità competenti collaborino con le organizzazioni di caccia per determinare l’esatta dimensione delle aree colpite. Il modo per farlo è cercare le carcasse di cinghiali nella zona di provenienza dei cinghiali. Ogni accesso umano sarà inizialmente vietato nelle aree colpite per prevenire la trasmissione attraverso germi o carne.
Secondo la SVA al momento non è chiaro come l’infezione sia entrata nel Paese. L’area ASF più vicina in Europa è molto lontana. Pertanto le autorità presumono che l’infezione sia stata trasmessa dall’uomo e non dai cinghiali.
Le autorità hanno esortato gli allevatori di suini a verificare la loro situazione di biosicurezza e a contattare i veterinari se ci sono segni di malattia o aumento della mortalità. Inoltre la SVA chiede alla popolazione e ai cacciatori di tutta la Svezia, soprattutto nelle regioni interessate e nel Västmanland, di denunciare il ritrovamento di cinghiali morti.
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