Prima di acquistare il Milan e scrivere la storia del calcio mondiale, negli anni ’80 Silvio Berlusconi dichiarò pubblicamente che “la Ferrari non vince più” e valutò seriamente la possibilità di formare una squadra italiana di Formula 1 con Ayrton Senna alla guida.
Anni ’80. Gilles Villeneuve non è più in vita, Enzo Ferrari è devastato dalla vecchiaia, il titolo di Jodi Sechter nel 1979 sembra lontano, e la Ferrari è ormai polizia della F1: il cavallino rosso non ha saputo rispondere alle dominanti McLaren, Brabham, Williams a quella volta.
Al contrario, è stato durante questo periodo che Silvio Berlusconi stava rapidamente scalando la scala dell’élite economica e politica italiana. Il magnate dei media e miliardario divenne in seguito il leader del partito Forza Italia e salì al potere nel 1994 per diventare il primo ministro del paese.
Nel 1985, come scrisse l’eminente giornalista italiano Leo Turini, Berlcusconi chiamò Oscar Orefici. Orefici era un presentatore del Gran Premio della televisione italiana e ha sentito Berlusconi dall’altra parte del telefono iniziare la conversazione dicendo che “la Ferrari non vince più”.
Berlusconi sembrava furioso con Enzo Ferrari per i continui fallimenti della scuderia di Maranello in F1, e non esitò ad esprimerlo apertamente. Naturalmente il commendatore non sudava molto quando ha sentito tutto questo, ed ha espresso il parere che Berlusconi “Farà meglio a rovinare tutto, perché non se ne intende di motori.”
Inoltre, allo stesso tempo Silvio Berlusconi sta esplorando la possibilità di creare una propria squadra italiana in Formula 1. Come ha scritto Turini sul suo blog, il re d’Italia. “lo chiameremo Cinque (sb: dal suo canale, Canale 5), prenderemo questo giovane brasiliano che ora è alla Lotus, come si chiama, Sena, e ci divertiremo con lui. E visto che ci saremo, prendiamoci anche i diritti televisivi di Grand Prix Canale 5.”
Secondo Turini l’idea di Silvio Berlusconi – morto ieri, 12/6 – è molto promettente ed è stata studiata approfonditamente. Tuttavia, non si è mai concretizzato poiché gli italiani hanno scelto il calcio e il Milan, per fare la storia dello sport italiano ed europeo.
Credito fotografico: Associated Press
“Fanatico dei viaggi. Creatore. Pioniere di Bacon. Malvagio piantagrane. Specialista di zombi. Impenitente esperto di Twitter.”