Il 18 settembre 2007 si disputò la prima giornata di Champions League. QUELLO olimpico benvenuti al “G. Karaiskakis”. Lazio e passa in vantaggio al 55′ con Galetti. Ha dimostrato di avere lo slancio per partire bene in un girone difficile Real Madrid, Werder Brema e club italiani. Jauri ha finalmente pareggiato al 77′ e il punteggio è rimasto sull’1-1 fino alla fine della partita con entrambe le squadre che hanno vinto un punto ciascuna.
Due settimane dopo, la sua squadra Takis Lemonis era in viaggio per Brema. Era il 3 ottobre, un giorno come oggi 16 anni fa. Gli ultimi anni sono stati preceduti da alcune grandi partite fuori casa, ma o olimpico ignora i “gemelli” del suo gruppo Champions League. La toccava, era sempre ad un soffio da lei, ma qualcosa non andava. Al punto che il mondo “bianco e rosso” guarda addirittura ai… fenomeni paranormali in cerca di spiegazioni, di risposte.
Quel 3 ottobre il tempo scorreva e la partita si avvicinava rapidamente. Come ogni anno l’attesa è stata lunga, l’attesa per la prima vittoria in trasferta… ancora più lunga. La fede non è perduta né vacillante.
Certo signore olimpico aveva di fronte una squadra che sembrava favorita per finire seconda nel girone, aveva una formazione eccellente e una qualità eccezionale. Naldo, Mertesacker, Pasanen, Frings, Fritz, Diego, Rosenberg, Hugo Almeida, Sanogo tra gli altri. Naturalmente il Pireo non è tornato, a causa di tutto Takis Lemonis è molto bello e ben realizzato, ha tante soluzioni di qualità su tutti i fronti.
QUELLO Limone ha scelto una formazione più flessibile, mettendo in panchina Kovacevic e scegliendo Lua Lua in prima linea d’attacco. Il suo piano generale sembrò cambiare presto quando o Domi è andato fuori al 19° minuto per infortunio e o Giulio Cesare qualificarsi per la partita, con lui Raul Molto bene essere spostato all’estremità sinistra della difesa dallo stopper.
Il gioco diventa fin dall’inizio un rodeo: Fase Uno per olimpico con Lua Lua, la risposta Werder con un tete-a-tete di Almeida. In… caps, Galetti e Djordjevic erano entrambi in vantaggio a Brema, ma ciò non è avvenuto. Al 33′, dopo una fase iniziata con “chaf” e terminata con confusione nella difesa del Pireo, Almeida ne approfitta e apre le marcature da distanza ravvicinata. Con il punteggio rimasto sull’1-0 per la squadra di casa fino alla finale, dopo che anche Nikopolidis ha dovuto resistere con la sua piccola mano mentre veniva sottoposto a un importante intervento chirurgico.
La fede cominciò a “tremare”, perché la Germania aveva preso l’iniziativa e o olimpico col passare del tempo sembrava incapace di creare opportunità classiche. La seconda parte aveva un ritmo simile e i minuti passavano senza il minimo cambiamento. QUELLO Limone ha avuto un’idea brillante per scendere in campo Il “killer” di Kovacevic, non Galetti con una mossa che all’inizio sembrava… strana (spostare Lua Lua a sinistra e Djordjevic a destra), ma che alla fine ha completamente dato ragione.
Un minuto dopo, signore olimpico pareggiare. Ha colpito con una transizione rapida, Djordjevic ha sfondato per Stoltidis, che ha ricevuto un contropiede da Pasanen e la palla è stata data a Kovacevic. Il serbo tira con un calcio, Vander calcia davanti a lui e Stoltidis chi insegue la fase, ottiene il rimbalzo e arrivando sull’1-1. La squadra “Biancorossa” è qui, mostrando reazione, colpi e fiducia per il primo “doppio”.
QUELLO Werder passa subito in vantaggio, ma il colpo di testa del neopromosso Mertesacker viene fermato da Nikopolides. E all’82esimo minuto è arrivata… la fiammata! Dopo il cross di Raul Bravo e la spazzata davanti a Kovacevic, la palla è stata posizionata perfettamente e armoniosamente fuori dall’area di rigore. Patsatzoglou si è fatto avanti e ha preso un pezzo unico leggendariocon la palla appoggiata su Mertesacker quanto basta per guadagnare la minima altezza, colpire la traversa e… allungare la rete avversaria.
Quali sono i seguenti 1-2? Una follia! Patsatzoglou ha festeggiato a braccia aperte e ha mandato baci ai tifosi del Pireo, mentre l’allenatore del Werder Brema Thomas Schaaf ha assistito scioccato. La panchina biancorossa è un abbraccio! Mancavano più di dieci minuti al ritardo per spezzare la “maledizione”, ma in fondo alla mia mente c’erano sempre partite del passato che venivano “spezzate” nei minuti finali.
Tuttavia, invece di livellare il campo di gioco, è anche… carino, come dicono i suoi bravi colleghi. Nella partita contro l’Olympiacos, Ledesma ha visto l’ascesa di Raul Bravo e con un cambio di gioco programmato lo ha ritrovato. Lo spagnolo lancia al volo dal limite dell’area, Vander sbaglia la respinta e Kovacevic, che aveva annusato la fase da… chilometri, ha stroncato magnificamente la palla per il 3-1. Il giocatore serbo ha saltato un cartellone pubblicitario e ha affrontato migliaia di tifosi sugli spalti del Weserstadion.
Questo è tutto, la maledizione è stata spezzata! La prima doppietta della sua storia Olympiakou nel girone di Champions League era troppo tardi, ma alla fine è arrivato. In un modo magico e divertente per la squadra e i suoi tifosi. Una vittoria che… ha cambiato la storia europea del Pireo, donandole un’atmosfera diversa. Ciò ha avuto un impatto diretto sulla prestazione sensazionale del Real Madrid in questa sconfitta Veroma anche con sopra il “doppio” in Romani Lazio penultima giornata di gara.
E il resto da lì è storia…
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