Il tribunale di Catania ribalta la decisione italiana sull’asilo

EIl tribunale di Catania ha ritenuto incostituzionale e in violazione del diritto dell’Unione europea la decisione del governo italiano di inasprire le leggi sull’asilo e ha revocato la decisione. La denuncia è stata intentata da un tunisino di 20 anni arrivato sull’isola di Lampedusa il 20 settembre e poi portato in un centro di espulsione di recente costruzione a Pozzallo, nel sud della Sicilia.

Mattia Rub

Corrispondente politico per Italia, Vaticano, Albania e Malta con sede a Roma.

Poiché la Tunisia è considerata un paese d’origine sicuro in Italia, la domanda di asilo dell’uomo è stata inizialmente respinta attraverso una procedura accelerata ed è stata ordinata la sua sistemazione in un centro di detenzione chiuso. In seguito alla decisione del tribunale, il querelante e altri tre tunisini sono stati rilasciati sabato dal centro di espulsione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato che il governo farà ricorso contro la decisione.

4938 euro per evitare il centro di espulsione

In base alla decisione del governo, i richiedenti asilo provenienti da paesi di origine sicuri saranno ospitati nei nuovi centri per un massimo di 18 mesi fino alla decisione finale. Una sistemazione tipo carcere può essere evitata solo versando una cauzione di 4.938 euro. Il governo prevede di creare centri di espulsione in venti regioni del Paese, ad esempio in ex caserme o in campi container lontani dalle città. Il centro di deportazione di Pozzallo era considerato un progetto pilota, ma ora è di nuovo vuoto.

La corte, presieduta da un giudice di 59 anni che, secondo i media, non ha attirato l’attenzione con decisioni apertamente motivate politicamente, ha affermato che le decisioni del governo riguardo alla lotta contro l’immigrazione clandestina sono “illegali in alcune parti”. Ciò va contro la legge europea che impone ai richiedenti asilo respinti di pagare un deposito per evitare di essere detenuti prima di essere deportati. Inoltre, a ogni richiedente asilo – anche proveniente da un paese di origine sicuro – dovrebbe essere data un’udienza individuale del proprio caso senza che gli venga immediatamente ordinato di sottoporsi a sistemazioni come la detenzione. Il tunisino ha giustificato la sua richiesta di asilo affermando di essere perseguitato per motivi religiosi.

In seguito alla sentenza, il vice primo ministro Matteo Salvini, del partito nazionale di destra Lega, ha ribadito il suo appello per una riforma giudiziaria fondamentale. Salvini è rimasto sorpreso dal fatto che nel sistema legale italiano, notoriamente lento, la corte abbia ascoltato una causa intentata da un migrante entrato illegalmente solo dieci giorni dopo il suo arrivo. “Quell’uomo aveva il suo avvocato con sé sulla barca?” si chiede Salvini. Il deputato Matteo Mauri dei socialdemocratici all’opposizione, ex viceministro dell’Interno, ha accolto con favore la decisione come un’indicazione che la decisione del governo è “illegittima e inapplicabile”.

Nel frattempo, il primo ministro Giorgia Meloni, leader del partito conservatore di destra Fratelli d’Italia, ha insistito affinché i soccorritori marittimi privati ​​portino le barche dei migranti che raccolgono nel Mediterraneo centrale nei paesi dove navigano le loro navi di salvataggio. “Nessun paese dovrebbe interferire nel regime di confine di un altro paese”, ha detto Meloni durante il fine settimana in un vertice sulla migrazione di nove paesi del Mediterraneo a La Valletta, Malta.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani del Partito Democratico Cristiano Forza Italia aveva precedentemente chiesto che le navi umanitarie tedesche portassero i migranti salvati in Germania e non in Italia. Recentemente, la donazione da parte di Berlino dei fondi dei contribuenti a un’organizzazione umanitaria tedesca che ha portato in Italia un’imbarcazione di migranti soccorsi ha causato una grave controversia diplomatica tra Germania e Italia. Nel fine settimana diverse imbarcazioni con a bordo circa 200 migranti sono arrivate sull’isola mediterranea di Lampedusa.

Basilio Montalto

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