ritratto
Il più grande partito di opposizione italiano, il PD, ha bisogno di un nuovo leader dopo la sconfitta elettorale di Giorgia Meloni e le dimissioni del leader del partito Letta. Due candidati in particolare stanno attualmente lottando per l’attenzione e l’approvazione.
Questo è un duello tra due avversari molto diversi: Stefano Bonaccini o Elly Schlein – pragmatico o ribelle. La questione di chi sfiderà Giorgia Meloni sarà anche una decisione politica per il più grande partito di opposizione italiano.
Radicato nel territorio
Come il favorito nella corsa alla presidenza del partito socialdemocratico Il Partito Democratico (PD) si candida a Bonaccini. Il presidente della regione tradizionalmente “rossa” dell’Emilia-Romagna sembra un hipster di Berlin-Mitte con la testa calva, la barba folta e gli occhiali da aviatore, ma è uno dei politici italiani più concreti.
Stefano Bonaccini ha sottolineato la sua concretezza.
Con la moglie e i due figli, il 55enne vive ancora nella sua città natale a Campogalliano vicino a Modena – e mantiene la sua immagine di politico che non ha perso il contatto con la vita normale: “Mi conosci”, ha detto Bonaccini alla presentazione della sua candidatura, “io sono fuori e vado in giro, guardo, guardo, parlo con la gente. E’ quello che è successo a Campogalliano, poi quando ero sindaco a Modena e ora presidente di palo”. È così che ha sempre lavorato politicamente ed è quello che vuole continuare.
cosmopolita con internazionale radice
L’avversario di Bonaccini, Schlein, era molto banale per la politica italiana. La donna di 37 anni, figlia di un professore degli Stati Uniti e di un professore italiano, ha cittadinanza americana e svizzera oltre al passaporto italiano. Schlein è cresciuto a Lugano, ha fatto una campagna per Obama a Chicago e in seguito si è fatto un nome in Italia come ribelle di sinistra contro l’establishment del partito.
Il messaggio di Schlein presentando la sua candidatura in un ristorante romano: “Per ridurre le disuguaglianze, dobbiamo reinventare la parola radice: redistribuzione – ricchezza, conoscenza e potere”. Al termine della presentazione del loro programma di spostamento a sinistra, i sostenitori di Schlein hanno cantato spontaneamente la canzone partigiana “Bella Ciao”.
Temporaneamente lasciato la festa
Schlein è stato riconosciuto in Italia nel 2013 come parte del movimento di base interno del partito Occupy PD, che ha occupato sezioni del partito per protestare contro le macchinazioni dell’allora leadership. Schlein anche più tardi ha lasciato il partito, tornando al PD solo parallelamente alla sua attuale corsa alla presidenza.
Elly Schlein è considerata una ribelle di sinistra contro l’establishment del partito.
Bonaccini, invece, nasce come rappresentante di comunità per il KPI eurocomunista e vive tutti i cambiamenti del suo partito fino al PD socialdemocratico. Oggi Bonaccini, figlio di un camionista e operaio, fa pubblicità con la realpolitik – e con il suo curriculum nella regione modello di sinistra dell’Emilia-Romagna, che ha alti tassi di crescita, bassi tassi di disoccupazione e uno dei migliori I sistemi sociali del Paese: “Ho governato per otto anni il Paese Emilia-Romagna con una cifra e un successo sotto gli occhi di tutti”.
Schlein è ribelle e di principio
Schlein ha promosso un cambio generazionale nel partito e ha invitato i giovani membri a ribellarsi. Il suo consiglio ai suoi giovani sostenitori: “Non chiedere mai il permesso per arrivare al rinnovamento. Non essere mai timido in quello che dici. Sii libero, devi essere fedele alle tue idee”.
Anche Schlein, che afferma di essere bisessuale, vuole più diritti per la comunità LGBT+, ma rifiuta di lasciarsi ridurre a questo problema dai suoi oppositori. Secondo lei, è “malsano” dire a qualcuno che si preoccupa “solo” dei diritti civili fingendo che sia legato al proprio orientamento sessuale.
Le gare possono essere vicine
Schlein, eletto in parlamento quattro mesi fa come candidato indipendente nella lista del Pd, ha ricevuto molta attenzione sui social per la sua candidatura. Anche il quotidiano liberale di sinistra “La Repubblica” ha salutato Schlein come il “volto nuovo” della sinistra italiana. Bonaccini, invece, ha potuto contare, tra l’altro, sull’appoggio di molti sindaci di spicco.
Il 18 febbraio si votano esponenti e simpatizzanti del PD. La gara potrebbe essere vicina. L’ultimo sondaggio tra gli elettori del Pd vede Bonaccini in vantaggio del 48 per cento, ma Elly Schlein si avvicina, con il 41 per cento di consensi. Gli altri due candidati, l’ex ministro dei Trasporti Paola De Micheli e il deputato Gianni Cuperlo, sono considerati solo candidati.
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