Pista corta, clima caldo: l’aereo doveva atterrare due volte a Roma, per poi procedere in una fila di auto nere fino a Palazzo Chigi, sede del governo italiano. Il Cancelliere era lì in ascolto Olaf Scholz e il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni hanno poi ascoltato armoniosamente gli inni nazionali tedesco e italiano prima di incontrarsi per il pranzo presso la Sala delle Marine.
Scholz aveva molto in programma per la sua prima visita a Roma: come possiamo garantire che non arrivino molti rifugiati in Germania, come se la Germania confinasse con il Mediterraneo? Perché molti di loro arrivano nella Repubblica Federale senza essere registrati, anche se dovrebbero esserlo in uno dei paesi di arrivo? E: come possiamo convincere i paesi di confine come la Grecia o l’Italia ad accettare e registrare i rifugiati? A queste domande si dovrà rispondere durante l’incontro Meloni mentre in Lussemburgo, nello stesso periodo, i ministri degli Interni di 27 paesi europei lottavano per raggiungere una soluzione paneuropea.
La cancelliera è sotto pressione da tre parti: dall’UE, dai membri del Bundestag e anche dai primi ministri dei Länder federali, che vogliono più soldi dal governo federale. 730 membri del Partito Verde hanno scritto una lettera provocatoria perché ritengono che il piano sia illegale migrazione trattenersi, spingersi troppo oltre. Si parla di solidarietà europea, ma la realtà riguarda “isolamento e prevenzione”, ha affermato. Inoltre, 24 membri del Bundestag della SPD e del Partito dei Verdi hanno scritto una lettera aperta perché vogliono che le famiglie con bambini sotto i 18 anni siano escluse dai piani per accelerare le procedure di asilo alle frontiere esterne.
Allergico alla Germania?
Ma in Europa, la Germania è l’unico paese in questa posizione. La maggior parte degli altri paesi dell’UE vogliono semplicemente escludere i minori non accompagnati da questa regola. Dovrebbero essere utilizzate procedure accelerate per il 20% dei richiedenti asilo che hanno poche o nessuna prospettiva di asilo. Questo ha lo scopo di impedire l’ingresso di persone di cui in seguito sarà difficile liberarsi. Gli stati chiedono più soldi al governo federale perché il governo federale è responsabile del controllo dell’immigrazione. Il governo federale, dal canto suo, sottolinea che, in primo luogo, gli Stati hanno ricevuto molto denaro negli ultimi anni, in secondo luogo, hanno entrate maggiori rispetto al governo federale e, in terzo luogo, non adempiono ai loro obblighi, ad esempio garantendo che i dati sui rifugiati vengono scambiati online e in formato digitale invece di inviarli continuamente al carrello.
Scholz ha portato tutto questo con sé quando ha conosciuto la Meloni. E c’è un altro problema: pochi giorni fa una nave tedesca di salvataggio in mare Occhi dell’oceano 4 E Mare*Vai in Italia per presunta violazione di una nuova legge che impone alle navi di soccorso di recarsi direttamente in determinati porti anziché effettuare alcune operazioni di salvataggio. Meloni aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe rallentato l’afflusso di profughi. Ma finora questi sforzi sono riusciti a rendere la vita difficile ai soccorritori in mare, ma non hanno fermato la migrazione.
Scholz, il socialista, e Meloni, l’estrema destra, si sono incontrati più volte da quando la Meloni è entrata in carica nell’ottobre 2022. Il politico di destra in precedenza aveva affermato di avere una “allergia alla Germania”. Tuttavia, al momento della sua prima visita a Berlino, a febbraio, non riusciva più a ricordarlo. Forse intende dire che il tedesco è molto difficile.
Pista corta, clima caldo: l’aereo doveva atterrare due volte a Roma, per poi procedere in una fila di auto nere fino a Palazzo Chigi, sede del governo italiano. Il Cancelliere era lì in ascolto Olaf Scholz e il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni hanno poi ascoltato armoniosamente gli inni nazionali tedesco e italiano prima di incontrarsi per il pranzo presso la Sala delle Marine.
Scholz aveva molto in programma per la sua prima visita a Roma: come possiamo garantire che non arrivino molti rifugiati in Germania, come se la Germania confinasse con il Mediterraneo? Perché molti di loro arrivano nella Repubblica Federale senza essere registrati, anche se dovrebbero esserlo in uno dei paesi di arrivo? E: come possiamo convincere i paesi di confine come la Grecia o l’Italia ad accettare e registrare i rifugiati? A queste domande si dovrà rispondere durante l’incontro Meloni mentre in Lussemburgo, nello stesso periodo, i ministri degli Interni di 27 paesi europei lottavano per raggiungere una soluzione paneuropea.
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