“Chi aspetta, prenderà” vale anche nella politica italiana. Nelle ultime elezioni, quattro anni fa, i Fratelli d’Italia (FdI, Fratelli d’Italia) hanno appena ottenuto più del quattro per cento, ma quest’anno festeggiano una grande vittoria. Se il 26 per cento è sufficiente per lui e i suoi alleati, ovvero la Liga Matteo Salvini e Forza Italia Berlusconi, per rimanere tra l’8 e il nove per cento, ma la maggioranza assoluta in entrambe le camere a guardare, cosa significa? Che altri nel campo della costruzione di coalizioni ci hanno provato molto e gli elettori lo hanno punito di conseguenza.
I Democratici di centrosinistra hanno chiuso al secondo posto con il 19%, e il Five Star di “estrema sinistra” (Cinque Stelle; 5S) è stato terzo con quasi il 15,5%. Sebbene i due partiti siano vicini al programma, i loro leader non si parlano; diverso da destra. Qualcosa di molto improbabile dovrebbe accadere perché il capo della FdI Giorgia Meloni non diventi la prima donna presidente del Consiglio d’Italia e il governo più di destra nella storia del dopoguerra.
Mussolini Dux
Giorgia Meloni, oggi 45enne, era un tempo membro giovanile dell’incubatrice giovanile Movimento Sociale Italiano (MSI), un movimento politico che ospitava i restanti sostenitori del leader fascista estromesso Benito Mussolini dopo la guerra e partigiani giustiziati durante la guerra. Era considerato diverso in Italia da Hitler in Germania. Ad esempio, la costituzione italiana vieta il ristabilimento del Partito Fascista, ma basta prendere la metropolitana linea A alla Stazione Termini di Roma Termini e dopo poche fermate siete al Foro Italico.
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