Varese – E’ morto l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni, dopo una lunga battaglia contro una grave malattia, si è spento all’età di 67 anni nella sua casa nel varesotto.
Ha trascorso lì gli ultimi mesi. Anche Maroni è nato a Varese il 15 marzo 1955. Maroni era sposato e aveva due figli. Come dottore in giurisprudenza, è responsabile della sede italiana di una società statunitense.
Nel tempo libero è tifoso del Milan e suona il sassofono in una band. Nel corso della sua carriera politica è considerato l’uomo numero due della Lega Nord e ha sostenuto Umberto Bossi sin dalla fondazione del partito nel 1992.
Maroni è diventato Ministro dell’Interno e Vice Presidente del Consiglio nel 1994, Ministro del Lavoro nel 2001 e nuovamente Ministro dell’Interno nel 2008. Dal 2013 al 2018 è stato Presidente della Lombardia. Nel corso della sua carriera è diventato anche segretario di partito in Lega, riporta l’agenzia di stampa Ansa.
Quando la sua malattia è stata diagnosticata nel 2021, si è ritirato dalla politica attiva. In precedenza aveva annunciato la sua candidatura a sindaco di Varese, ma poi ha deciso di non andare avanti con il piano per motivi di salute.
“Che segretario, che ministro, che presidente di questa regione”, ha scritto sui social il capo della Lega Matteo Salvini a proposito di Maroni dopo la notizia della sua morte.
Maroni è considerato un sostenitore del federalismo in Italia. Nel corso della sua carriera politica, si allontanò dalle idee separatiste per separare il nord dal sud Italia.
La notizia della morte di Roberto Maroni ha colpito anche la politica altoatesina. “Con Maroni è uscito da questo mondo un politico che aveva molta comprensione per l’autonomia e l’indipendenza dell’Alto Adige. Da veterano della Lega Nord, da ministro e da presidente della Regione Lombardia, ci è riuscito”, ha spiegato il Partito della Libertà: hanno reso omaggio a Maroni come un politico che è sempre rimasto fedele ai suoi principi ed è stato una costante nell’establishment politico volubile italiano.
Di: mk
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