Di Vangelis Papadimitriou/ info@eurohoops.net
Nikola Mirotic è un nome mai visto prima nella free agency di Eurolega di quest’anno.
Il giocatore montenegrino (con passaporto spagnolo) ha ottenuto il “divorzio” dal Barcellona, mentre molte squadre si sono avvicinate a lui.
Ci sono state diverse offerte, ha concordato anche verbalmente con il Partizan, ma alla fine è finito all’Armani Milano per tre anni.
Martedì (5/9) la squadra azzurra ha presentato Mirotic e il 32enne ha risposto (con grande interesse) a tutte le domande che gli sono state poste.
Nel dettaglio cosa ha detto:
Per negoziare con Armani: “Il primo contatto è stato tra Christos Stavropoulos e il mio agente, poi ho parlato con coach Messina ed è stata una bella conversazione. Mi ha spiegato come vedeva la squadra e cosa si aspettava da me se fossi venuto e cosa avrei trovato. Poi ho parlato con Melly, Hines, Shields e Pangos. Mi hanno accolto a braccia aperte ed eccomi qui. Armani ha una lunga storia, questa è una squadra costruita per restare al top”
Motivi per cui ha scelto di andare a Milano: “Voglio una squadra che abbia il potenziale per arrivare alle Final Four, l’Armani merita di essere ai vertici d’Europa. Ho parlato anche con ex giocatori e ho raccolto buone informazioni. Armani ha grandi giocatori, veterani esperti, un grande allenatore e anche Milano è la città perfetta in cui vivere. Per la mia famiglia, per i miei figli. Non mi piace sentirmi a mio agio, voglio pressione, deve esserci pressione. Sono qui da dieci giorni e sono impressionato da questo club, da come funziona, da quante persone lavorano per metterti nelle condizioni di rendere al meglio. Questa è la cosa più vicina a un club NBA che abbia mai visto nella mia carriera. Questo è un club in cui i giocatori vogliono venire”.
Alla presenza di Ettore Messina: “È un ragazzo per cui voglio lottare, lottare e con cui voglio vincere. Voglio vincere per la squadra. Quando ero un ragazzino e cercavo di restare nella prima squadra del Real Madrid, mi diede una possibilità. Mi ha detto di lavorare duro e di essere pronto per il giorno in cui arriverà l’opportunità di giocare. Due mesi dopo arrivò l’occasione. Siamo sempre rimasti in contatto, vedendoci quando eravamo in NBA. Penso che sia uno dei due o tre migliori allenatori d’Europa. Sento che la nostra partnership non è ancora finita, quindi sono felice di poter giocare di nuovo con lui. Adesso ho 32″
Su cosa è cambiato da quando era al Real: “Ho trascorso la mia carriera nella NBA e anche a Barcellona. Sono fortunato, ho una bella famiglia e gioco a basket. Ma ho ancora la stessa passione, voglio ancora inseguire i miei sogni, vincere. Sono qui per questo”
Sul ruolo che avrà in squadra: “L’allenatore mi ha detto di giocare come ala piccola. Mi piace l’idea e ci abbiamo lavorato in palestra. Cambiando la difesa si possono creare discrepanze importanti e ottenere vantaggi soprattutto se sai tirare da fuori e io so farlo. In NBA ho giocato per 3, qualche volta l’ho fatto a Barcellona e con buoni risultati. Sono onorato di essermi avvicinato a Gigi Datome: è un grande campione, un uomo serio, una leggenda e ha fatto tanto per l’Olympia”
Per la nuova Europa League: «Ogni anno di crescita tanti gruppi si rafforzano, investono come sta facendo Armani. Alla fine conta farsi trovare pronti al momento giusto, in vista dei playoff e durante tutto l’anno conta anche la fortuna. Penso a quanto questa squadra sia stata colpita dagli infortuni la scorsa stagione. Ma non guardate solo me, ci sono tanti altri giocatori che ci renderanno migliori. Sono d’accordo, ci vuole un portiere creativo, ma penso anche che questo sia uno sport di squadra e che la prestazione e la fortuna siano fondamentali, come è avvenuto con il Real Madrid la scorsa stagione”.
Per il campionato italiano: “Cresce di anno in anno, ogni anno emergono giocatori più forti, americani migliori. Questo è un campionato competitivo e aiuta le squadre dell’Eurolega a prepararsi meglio. La stessa cosa è successa in Spagna. Le partite di campionato ci preparano alle competizioni europee. Il campionato aiuta anche i giocatori italiani. I minuti che avranno ci renderanno più forti in Eurolega. So che la rivalità con la Virtus Bologna esiste da diversi anni e lo capirò subito nella semifinale di Supercoppa”.
Per l’estate: “A dire il vero sono il tipo di persona che non si lascia intrappolare da ciò che viene detto o scritto. Non mi ha toccato. Vivo concentrato sul momento, sulla grande sfida di giocare per l’Armani. Questo è tutto ciò che mi interessa”
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