Pubblicità ingannevole degli influencer
Lo scandalo Chiara Ferragni ha avuto un impatto anche in Italia
25 gennaio 2024, 18:35
Chiara Ferragni vuole raccogliere donazioni per un reparto oncologico infantile vendendo dolci natalizi. Ma l’ospedale non ha ricevuto un centesimo dall’influencer italiana. Lo scandalo è ormai arrivato al governo di Roma. Arriva adesso la “Legge Ferragni”?
Lo scandalo che riguarda l’influencer più famosa d’Italia, Chiara Ferragni, continua a dilagare e ha ormai raggiunto il mondo della politica. Alla luce delle accuse di concorrenza sleale in relazione a presunte azioni di beneficenza contro Ferragni, il governo italiano vuole garantire maggiore trasparenza in questi casi. Il Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha approvato norme e controlli più severi sulle attività commerciali con finalità benefiche.
Dalla fine dello scorso anno la Ferragni è al centro di uno scandalo sulla pubblicità ingannevole dei prodotti da lui promossi. Si dice che l’uomo di 36 anni si sia arricchito vendendo dolci natalizi per cause apparentemente buone. Ha detto che avrebbe donato la maggior parte del ricavato al reparto di cancro pediatrico. L’ospedale però non ha ricavato un centesimo. La procura sta attualmente conducendo un’indagine. Tuttavia, ci sono dubbi anche riguardo all’approccio con altri prodotti pubblicizzati che servono a un buon scopo.
Per i prodotti per i quali si prevede che il ricavato venga utilizzato per scopi di beneficenza, lo scopo della donazione e il destinatario della donazione futura devono essere dichiarati in modo trasparente e chiaro. Inoltre, dovrà essere specificato l’importo esatto o la quota destinata a scopi di beneficenza, come prevede il disegno di legge approvato dal governo di Roma. Le violazioni comporteranno una sanzione compresa tra 5.000 e 50.000 euro.
Un’altra novità è che la scadenza per il pagamento degli importi contributivi deve essere comunicata all’Antitrust. Sebbene il caso Ferragni non sia mai stato menzionato dai politici del governo come motivo per il nuovo disegno di legge, i loro piani sono stati visti come una risposta al disegno di legge. Nei media si parla addirittura di “Legge Ferragni”.
Politica GB2
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