Il rallentamento dell’inflazione annua in Grecia e nell’Eurozona nel suo complesso è mostrato dai dati diffusi oggi da Eurostat.
In particolare, nel nostro Paese l’inflazione annua ha raggiunto il 9% a novembre dal 9,5% di ottobre e dal 12,1% di settembre, secondo i dati preliminari del Servizio statistico europeo.
Nell’Eurozona, l’inflazione è rallentata al 10,0% questo mese dal 10,6% di ottobre, con gli analisti intervistati da Reuters che si aspettano il 10,4%.
I dati incoraggianti hanno sollevato le aspettative che il rally dei prezzi senza precedenti negli ultimi mesi abbia raggiunto il picco, alimentando l’ottimismo che la Banca centrale europea sarà in grado di procedere con aumenti dei tassi più contenuti dopo due aumenti consecutivi di 75 punti base. Gli analisti prevedono che la BCE potrebbe procedere alla sua prossima riunione del 15 dicembre con un aumento minore di 50 punti base.
L’inflazione core, che esclude energia e alimentari, è salita al 6,6% dal 6,4% di ottobre, sfidando le aspettative di un calo. Allo stesso tempo, i dati Eurostat mostrano che il rally dei prezzi alimentari si sta rafforzando. L’inflazione nella categoria degli alimenti trasformati, degli alcolici e del tabacco è aumentata al 13,6% dal 12,4%.
Guardando all’inflazione core, l’energia è stata ancora una volta il motore principale dell’aumento dei prezzi su base annua, con una variazione annua di novembre del 34,9% rispetto al 41,5% di ottobre. Seguono alimentari, alcolici e tabacchi (13,6%, rispetto al 13,1% di ottobre), beni industriali non energetici (6,1% invariato rispetto a ottobre) e servizi (4,2% rispetto al 4,3% di ottobre).
I dati Eurostat hanno mostrato che l’inflazione nella più grande economia della zona euro, la Germania, è rallentata all’11,3% dall’11,6% di ottobre, mentre in Francia, la seconda maggiore economia, l’inflazione annua è rimasta invariata al 7,1%. In decelerazione Italia e Spagna, la prima al 12,5% dal 12,6% e l’ultima al 6,6% dal 7,3%.
Nei tre paesi della zona euro l’inflazione è ancora sopra il 20%, vale a dire Lettonia (21,7%), Estonia (21,4%) e Lituania (21,4%). Un totale di 11 paesi ha registrato tassi di inflazione a due cifre a novembre.
“Esperto del cibo. Specialista della cultura pop. Fanatico della birra. Introverso. Incline agli attacchi di apatia. Appassionato del web certificato.”