Sebbene a luglio l’afflusso di migranti verso l’Italia sia diminuito del 57% rispetto al mese precedente, ad agosto il numero si è ridotto dell’86% rispetto allo scorso agosto. Dietro il declino degli osservatori concordano che gli accordi di Roma con le organizzazioni non governative, l’intensificazione dell’attività della guardia costiera libica, ma anche le inadeguate condizioni del mare.
Non solo quello. È cambiato anche l’atteggiamento delle milizie che controllano parti della Libia dilaniate dalla guerra civile e dal rovesciamento del dittatore Muammar Gheddafi. Come ha scritto Middle East Eye, qualche settimana fa la città costiera di Závía, 50 chilometri a ovest di Tripoli, era un crocevia di trafficanti di esseri umani, che poi sono improvvisamente scomparsi. Da un lato, praticamente nessuna macchina può arrivare qui senza permesso, perché la strada dalla capitale è fiancheggiata da sei posti di blocco, e quindi la milizia locale non consente la navigazione alle navi che trasportano migranti.
Qualsiasi cosa per soldi
Secondo il server, la milizia è stata pagata per questo.
“Questo territorio appartiene solo formalmente alla Libia. Ci sono regole non scritte e appartengono alle milizie e ad alcune bande armate. Tutti sono specializzati in qualcosa. Ci sono bande che attaccano veicoli blindati, ci sono anche quelle che rapiscono le persone, e c’è anche chi controlla i movimenti di alcuni stranieri che lavorano qui. Poi ci sono le milizie islamiche. Se guardi intorno ai muri intorno a te, troverai i simboli dell’Isis. “Ce ne sono alcuni, ma sono ancora qui e operano in segreto”, ha detto un residente della zona.
Anche a Sabráta è calmo. “Qui con il denaro si può comprare qualsiasi cosa. È inimmaginabile che una zona che per anni è stata un crocevia di trafficanti di esseri umani sia diventata improvvisamente pacifica. Questa pace è garantita attraverso accordi commerciali con le milizie locali. I negoziati sono possibili solo con le milizie”, ha sottolineato un altro.
Lui ha aggiunto che la popolazione locale ha parlato del fatto che i rappresentanti dei servizi segreti europei hanno condotto trattative con l’amministrazione della città e che la milizia locale ha ricevuto cinque milioni di dollari per fermare i migranti. Middle East Eye ha inoltre sottolineato che la parte italiana ha inviato undici tonnellate di aiuti governativi all’ospedale universitario locale, ma non è stata in grado di verificare le voci relative al sostegno italiano.
Questa azione governativa riconosciuta a livello internazionale non ha disturbato solo gli attivisti che lavorano per i migranti, ma anche parti delle forze di sicurezza libiche, che vedono rischi nel sostenere e finanziare, e quindi nel dare potere, ai militanti.
Il portavoce del primo ministro italiano ha rifiutato di commentare le notizie di finanziamento di gruppi armati in Libia.
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