In campo economico, da un lato il presidente di Fratelli d’Italia deve limitare le pretese dei partner di governo (Lega e Forza Italia Berlusconi) con l’obiettivo di continuare a ridurre le tasse. D’altra parte, cercherà di ottenere alcune modifiche al Recovery Plan, in modo che l’aumento dei prezzi delle materie prime possa essere giustificato da Bruxelles e centinaia di piani di grandi e piccole opere pubbliche possano diventare realtà.

La sfida principale, secondo il quotidiano del vescovo cattolico Avvenire, è anche un completo ripristino dei rapporti con la Francia, messa a dura prova a causa della sua gestione dei rifugiati e degli immigrati.

Realismo in Ucraina

Per quanto riguarda la politica estera, Meloni ha annunciato che visiterà Kiev entro il 24 febbraio, esattamente un anno dall’inizio della guerra. Roma è rimasta dalla parte ucraina, ma è cresciuta la consapevolezza che la pace va raggiunta presto, attraverso il compromesso, con un approccio pragmatico.

Anche sul piano politico, il Corriere della Sera ha sottolineato che la nuova strategia del premier italiano non è quella di insistere sullo sviluppo di alleanze estreme e di seguire una strategia pratica: attraverso la collaborazione sempre più stretta dei conservatori europei, con il Partito popolare europeo, per minare i socialisti e la sinistra – media in generale.

Infine, per quanto riguarda le riforme del Patto di stabilità, il governo italiano è disposto a impegnarsi per rafforzare il peso dello sviluppo e limitare il più possibile il potere assoluto della stabilità economica. Logicamente l’Europa meridionale richiede investimenti, da parte di partenariati del settore pubblico e privato.

Theodoros Andreadis-Syngellakis, Roma