L’orso che quest’anno ha ucciso un jogger nel nord Italia potrebbe non essere soppresso dalle autorità del Tridente. Lo ha deciso venerdì il Tribunale amministrativo supremo italiano, che ha annullato l’ordinanza del capo della provincia alpina, riferisce l’APA. Una femmina di orso con nome in codice Jj4 è scampata per un pelo alla morte, così come un altro orso problematico, Mj5, che ha attaccato due uomini.
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A decidere di sopprimere i due animali è stato il capo della provincia del Tridente, Maurizio Fugatti, che ha affermato che gli animali sono pericolosi per l’uomo. Ma la corte ha dichiarato nella sua sentenza che le sue procedure non erano coerenti con le norme relative alla protezione degli orsi bruni in natura.
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A suo avviso, l’uccisione dovrebbe essere l’ultima risorsa dopo che tutte le altre soluzioni sono state esaurite. Gli esperti di conservazione suggeriscono di trasferire gli orsi in un’area meno popolata, come la Romania.
I due orsi sono ora in cattività e il loro destino è dibattuto da mesi. Della possibilità di ricollocare gli animali dalla zona ha parlato anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.
Gli orsi sono tornati in libertà al Trident alla fine degli anni ’90 come parte di un programma finanziato da un fondo europeo. Decine di orsi dalla Slovenia sono stati liberati sulle montagne, ora vivono lì circa 120 orsi.
Bear Jj4 ha ucciso un uomo di 26 anni che stava facendo jogging nel bosco all’inizio di aprile. Secondo gli ecologisti si tratta della prima morte umana causata da un orso in Italia negli ultimi 150 anni.
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