Quando pensiamo a lui Kalle Rovanperala prima immagine che mi viene in mente non è nemmeno da Raduno dell’Acropoli –A proposito, chi è il vincitore più giovane nella storia più che cinquantennale della nostra grande corsa–, sia dal Rally di Svezia, sia da quest’anno Rally di Croazia che ha vinto camminando…
In realtà non dalla gara, ma da un video caricato su YouTube che è stato ampiamente diffuso da quando aveva 8 anni e il padre di Harri lo ha messo in un posto speciale al posto di guida. Il piccolo Kalle, con indosso un passamontagna, casco e abiti molto caldi, vola abilmente e con inimmaginabile facilità e grazie a una vecchia Toyota Starlet per le strade innevate della Finlandia vicino casa sua.
L’aurora boreale fa uscire una stella!
Rovanpera è nato il 1 ottobre 2000, segno zodiacale Bilancia, e l’anno scorso, all’età di 20 anni e 290 giorni, è diventato il più giovane vincitore di rally nella storia del WRC quando ha vinto il Rally di Estonia. Per caso (o no?) ha preso parte alla gara per la prima volta nella sua vita all’età di 10 anni in Estonia, ea 13 anni ha gareggiato in Lettonia. Lì, a causa della sua età, poteva guidare solo su Strade Speciali, mentre sulla strada il navigatore ed ex navigatore di suo padre, Risto Pietiläinen, prendeva il volante.
Già all’età di 15 anni cominciava a vincere titoli (Lettonia Junior Rally Championship) e impressioni e già nel 2017 (a 17 anni!) stava già attirando l’attenzione di chi partecipa ai Campionati Mondiali. Così nel 2018 inizia ufficialmente a gareggiare nel WRC2 con il team Skoda e l’anno successivo vince il WRC2. Il 2020 è stato l’anno in cui è entrato a far parte del team Toyota Gazoo Racing nella massima divisione WRC e nella sua seconda gara (Swedish Rally) è diventato il pedone più giovane a raggiungere il podio. Nel suo primo anno al WRC, Rovanper è arrivato 5° nella classifica generale piloti.
Questo è un fatto, un’acquisizione, se volete, un miracolo infantile. Non guardo lo sport in modo intenso e attento da anni. Tuttavia, quando ho visto la prestazione di Rovanpera nel 2020 in Svezia, il mio primo pensiero e la mia previsione è stata che avrebbe vinto il suo primo campionato in un massimo di 5 anni. Dopo il Rally dell’Acropoli, dove ha letteralmente “umiliato” tutti i suoi concorrenti (scusate l’espressione ma solo questa parola rivela pienamente l’accaduto), e soprattutto dopo il Rally di Croazia di qualche settimana fa, ho iniziato e rivisto i miei pronostici iniziali, ora credo che quest’anno possa essere il suo anno. Il suo terzo anno al Campionato del mondo di rally.
Il prossimo grande è di nuovo Vikings!
In tanti lo hanno paragonato a due grandi Seb (Loeb e Ogier), al punto che dicono, chiamiamolo Seb ed è finita. Ma non sono assolutamente d’accordo con questo. Non perché voglio sottovalutare i risultati dei due sopra menzionati, ma perché Rovanpera sembra essere una classe a sé stante. Quando Ott Tanak dell’Estonia ha vinto il campionato nel 2019, credevo che sarebbe stato il prossimo “grande”. Ma Tanak per qualche ragione, o forse per molte ragioni, come il grande incidente di Montecarlo nel gennaio 2020, il suo trasferimento alla Hyundai Motorsport e i suoi imminenti guai nel 2021 con una sospensione molto problematica, sembra essere stato “morto”. ex campione al punto che non è riuscito a trovare ciò che lo ha portato in alto (anche se rimane un pilota eccezionale).
Il piccolo Kalle, invece, che resta giovane solo per via dell’età, in 2 anni ha gradualmente e costantemente dimostrato di non essere solo una forza della natura, non solo a 21 anni può essere paragonato alle più grandi leggende dello sport, ma sia Seb, anche se sarà ancora nei libri di storia come si deve, dovrebbe essere un po’ spaventato perché sembra che i loro primi potrebbero perdere un po’ del loro fascino quando nella carriera che Rovanpera ha costruito, ne creerà una propria.
Infatti ora sta “portando” sulle spalle della sua giovinezza il peso di rimpatriare la grande Scuola Scandinava al rally, che ha portato tanti nomi leggendari sulla scena mondiale.
Quello che ha realizzato nell’ultimo Power Stage del Rally di Croazia qualche settimana fa, quando ha “lanciato” 5 secondi con una gomma dura contro l’ex campione Ott Tanak che aveva un netto vantaggio con la sua gomma morbida, è un altro segno che non lo facciamo . non ho visto niente.
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