“Non sono deluso da chi difende i propri confini”, ha detto Meloni dopo aver fallito la mediazione tra Polonia, Ungheria e Bruxelles sull’immigrazione.
Georgia Meloni torna da Bruxelles delusa. Questa la conclusione dei commentatori italiani dopo la due giorni di vertice, incentrata sull’immigrazione. I tentativi di mediazione della Meloni con Ungheria e Polonia fallirono. Certo, interpellato in merito, non ha criticato la presa di posizione di Orban e Morawiecki ha addirittura risposto che “non è mai stato deluso da chi difende i suoi confini”.
Ma in realtà l’Italia è in una posizione difficile. La missione della Meloni di mercoledì prossimo a Varsavia con l’obiettivo di un compromesso sull’immigrazione rischia di fallire.
Come scrive il quotidiano La Repubblica, il Patto sulle migrazioni non entrerà in vigore prima della prossima primavera. E questo perché serve anche l’approvazione del Parlamento europeo. Ciò significa che il sud Italia rimarrà sotto forte pressione per tutta l’estate e l’autunno con arrivi costanti dal Nord Africa. Più di 1.000 migranti e rifugiati sono arrivati a Lampedusa durante la notte.
Il dilemma di Meloni
Con i nuovi dati del vertice di Bruxelles, Georgia Meloni deve affrontare ulteriori problemi. Come ha osservato La Repubblica, spera di convincere i suoi alleati nei partiti conservatori europei a sostenere la rielezione di Ursula von der Leyen.
Tuttavia, era chiaro che Varsavia e Budapest non sarebbero mai state d’accordo. Cosa farà Meloni? Se segue Macron e Solz, perderà i suoi vecchi simili. Ma se rimaneva stabilmente nell'”opposizione europea”, rischiava l’isolamento.
Qualcosa che non poteva lasciare da solo, perché l’Italia aveva un disperato bisogno di alleati. In primis per una revisione parziale del Piano di ripresa e resilienza, ma anche con l’auspicio di raggiungere un “compromesso costruttivo” con maggiore flessibilità rispetto alle regole del Patto di stabilità.
Fonte: Deutsche Welle
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