Il Parlamento Romano alla fine approvò una legge che dichiarava che la maternità surrogata veniva descritta come un “male universale”. Secondo la nuova legge i cittadini italiani che praticano la maternità surrogata saranno puniti, anche se questa avviene in un Paese che consente questo metodo.
La legge prevede la pena detentiva fino a due anni, oltre all’eventuale multa fino a un milione di euro. Le sanzioni sono le stesse comminate 20 anni fa, e finora applicate solo a chi si sottopone a maternità surrogata in Italia.
Si tratta della legge più severa a livello europeo e di tutti i Paesi occidentali. L’opposizione di centrosinistra sottolinea che “si tratta di un’iniziativa incostituzionale, medievale, volta a distogliere l’attenzione dei cittadini dai problemi reali del Paese”.
Il ministro incaricato della Famiglia, Eugenia Rocella, ha sostenuto che “con questo voto parlamentare i diritti sociali e personali non vengono tolti, anzi diventano più chiari e sostanziali”.
Funzionari di organizzazioni che sostengono la maternità surrogata sottolineano che “c’è un problema giuridico perché, in questo caso, affinché un cittadino italiano possa essere processato, è necessaria una doppia accusa: da parte del sistema giudiziario italiano, ma anche da parte del Paese straniero a cui si rivolge ha presentato ricorso per la cosiddetta gravidanza di un terzo”.
Fonte: RES-MEB
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