Come riportato dai media italiani, i 35 migranti e rifugiati rimasti a bordo di Humanity 1 e 214 che si trovavano a bordo della Geo Barents si sono rifiutati di mangiare e hanno chiesto di poter sbarcare al porto di Catania, dove si trovano le due navi. Ma secondo le autorità italiane, i rifugiati e gli immigrati non possono sbarcare perché la loro salute non pone problemi e non sono donne e bambini.
Nel frattempo, tre migranti sono scesi dalla Geo Barents e hanno cercato di nuotare verso il molo. Hanno ricevuto i primi soccorsi ed entrambi hanno accettato di tornare sulla nave.
“La selezione degli immigrati non si basa sui loro interessi, ma sugli interessi dei mercanti di schiavi che li trasportano. Anziani, poveri e malati vivono nei loro paesi. Chi viene in Italia può donare dai 2 ai 5mila euro all’organizzazione che li ha trasportati”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“Non li accettiamo perché siamo bravi ma perché abbiamo accettato tutta la situazione. Se saremo bravi, prenderemo i più poveri tra i poveri e i più deboli tra i malati”, ha aggiunto il ministro italiano.
Infine, la Commissione europea, attraverso i suoi rappresentanti, ha confermato che “esiste un obbligo morale e legale di salvare le persone in mare, ai sensi del diritto internazionale”.
Allo stesso tempo, secondo l’agenzia di stampa italiana Ansa, Bruxelles ha sottolineato che “ogni caso è diverso”, ma “il tempo che queste persone trascorrono in mare dovrebbe essere ridotto al minimo”.
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