“La destra italiana ha cavalcato il fascismo e l’ha inserito nella storia per decenni”
Con questa risposta, Georgia Meloni ha dato sfogo alle crescenti pressioni che sta ricevendo in patria e all’estero che la dipingono come pericolosa per la democrazia e la stabilità a livello nazionale europeo e mondiale.
Meloni cerca di trovare un equilibrio tra la vecchia destra italiana con figure come Gianfranco Fini e il postmoderno, slegato da un passato gravato.
Da adolescente aderì al Movimento Sociale Italiano neofascista giovanile, dove partecipò a manifestazioni contro le riforme educative.
La sua carriera politica ha continuato a svilupparsi e nel periodo 1998-2002 è stato consigliere comunale di Alleanza Nazionale a Roma. Il partito si è unito alla fazione di Silvio Berlusconi e nel biennio 2008-2011 è diventato il Ministro più giovane della storia italiana.
Nel 2013, anno della divisione della destra italiana, lascia e fonda Brothers Italia con La Russa e Crocetto. Nel loro manifesto sposano un nazionalismo conservatore con forti sfumature sovrane.
Sono riapparse le fiamme con i colori della bandiera italiana ma la prima percentuale era solo del 3% circa, nelle elezioni del 2013.
La sua prestazione non fu affatto deludente e più ostinata, e nei nove anni successivi con l’instabilità governativa esibita da tutti i regimi in Italia, la sua percentuale si rafforzò. Ciò è stato particolarmente vantaggioso durante i regni di Conte e Mario Draghi, che in realtà erano il secondo partito del paese.
La strategia di Meloni ha dato i suoi frutti, poiché ha avuto successo e ha capitalizzato la retorica antisistemica della Lega italiana senza cadere negli stessi errori politici.
Allo stesso tempo, è stato attento ad espandere la sua alleanza con i partiti popolari euroscettici e nazionalisti, incluso il VOX spagnolo.
La grande scommessa di Giorgia Meloni è quella di mostrarsi moderata in un periodo in cui avrà voce in capitolo nella leadership italiana.
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