: Italia: Personale ospedaliero in pericolo
di A. Hilsenbeck e J. Grethel, Roma
18/01/2024 | 07:52
I pronto soccorso in Italia hanno visto un aumento degli attacchi violenti dalla fine dello scorso anno. Come la situazione si è recentemente aggravata in molti luoghi.
A causa del crescente numero di contagi, la situazione negli ospedali italiani è più tesa del solito e sono frequenti gli attacchi violenti contro il personale.
17/01/2024 | 02:02 min
Solo dall’inizio dell’anno, diversi casi sono diventati noti in tutto il Paese: un equipaggio di un’ambulanza picchiato a Roma, un medico strangolato in Calabria – a Piombo e Foligno, pazienti e parenti che hanno ferito il personale ospedaliero.
La violenza nei pronto soccorso è comune
Molto problematico: molti incidenti come questo non vengono più segnalati alla direzione e nemmeno ai tribunali, spiega Fabio De Iaco. È presidente della Società dei Pronto Soccorso: “Il problema fondamentale è la tensione nei pronto soccorso, che continua a salire”. La tensione costante, l’aggressione verbale e la violenza sono oggi all’ordine del giorno, ha detto De Iaco.
Le epidemie di influenza aumentano la pressione sugli ospedali
I pronto soccorso sono sovraffollati a causa della mancanza di medici
Inoltre, il sistema del medico di famiglia non è in grado di curare molti pazienti ambulatoriali, fungendo quindi da filtro per i pronto soccorso. “Allora c’era carenza di ambulatori in giro, e i pronto soccorso in Italia sono ancora oggi l’unica struttura di servizio nazionale che garantisce l’assistenza ai pazienti senza discriminazioni, senza prenotazioni né appuntamenti”, ha detto De Iaco.
Se i pazienti devono aspettare ore per ricevere le cure al pronto soccorso, spesso scaricano la loro frustrazione sul personale. La situazione è drammatica per il personale medico: oltre alle condizioni di lavoro estreme e ai bassi salari, c’è anche il rischio di essere aggrediti.
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Come possono gli ospedali diventare più sicuri?
Il presidente dell’Azienda sanitaria locale di Napoli, Giuseppe Russo, ha chiesto la “militarizzazione degli ospedali” come prima soluzione a breve termine in risposta all’attentato ad Anna Procida. “Siamo stanchi della violenza e chiediamo l’immediata attivazione delle forze di polizia in ospedale”, ha detto Russo.
Un gruppo di medici di Monza, vicino a Milano, ha adottato un approccio diverso: dalla fine dello scorso anno, quasi 150 medici hanno seguito i corsi di autodifesa della polizia. «Dobbiamo saperci difendere e prevenire la violenza», ha detto Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’Ordine dei medici di Monza. Ha creato il corso.
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Cambiamento sostenibile attraverso il cambiamento del sistema
Ciò non risolve il problema di fondo dei pronto soccorso italiani, spiega De Iaco. Ha chiesto più personale e riforme: “Dobbiamo migliorare le condizioni in cui lavoriamo e l’esperienza dei residenti”. Ciò sarà raggiunto attraverso cambiamenti strutturali – non solo al pronto soccorso, ma in tutto il sistema.
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