Il regista Sergio Leone ha aiutato i film western italiani a raggiungere la fama internazionale, in particolare il dramma Per un pugno di dollari. L’inizio della trilogia sciolta della metà degli anni Sessanta ha reso famosi anche i film sparatutto di Clint Eastwood.
Imitazione americana?
“Sergio Leone ha riformulato le regole stilistiche e tematiche del western americano e italiano. Ma non è vero, come spesso si è sostenuto, che sia stato il fondatore o il padre del western italiano, perché quei film sono stati realizzati molto prima”, dice il ricercatore Jan Švábenický.
Gli occidentali sono stati girati in Italia già nell’era tranquilla della cinematografia. Non considerava l’italiano svevo occidentale una mera imitazione della lingua americana. Nel suo libro analizza lo sviluppo del genere e le sue particolarità, come l’umorismo, gli eroi ambigui, ma anche l’iconografia cristiana.
I creatori hanno utilizzato l’ambiente del selvaggio West in modo diverso. Ci sono western comici con Bud Spencer e Terence Hill, ma anche film più seri e cruenti. “Definirei l’italiano occidentale in due parole: ironia e violenza. Gli italiani sanno combinare molto bene questi due elementi”, spiega.
L’Occidente come patrimonio culturale
Le radici della preoccupazione del ricercatore per l’italiano occidentale vanno a Il grande silenzio di Sergio Corbucci. “L’ho visto da ragazzo di undici anni. Mi ha davvero impressionato con la sua maleducazione, brutalità, concetti oscuri”, rivela Švábenický.
“Lì sono stato anche colpito per la prima volta dalla musica di Morricone, che mi ha anche portato nel cinema italiano, perché ho iniziato a cercare tutti i film con la sua musica”, ha aggiunto. Ha corrisposto al compositore sin dal liceo e in seguito si sono anche incontrati due volte. Secondo Švábenický, è stata la musica – e non solo quella di Morricone – a giocare un ruolo importante nel successo del western all’italiana.
“Per l’Italia il genere è una sorta di patrimonio culturale nazionale. Gli italiani vi si avvicinano con un certo orgoglio», spiega. Ma il boom più grande è passato. Mentre in passato in Italia venivano girati decine di western all’anno, oggi sono un titolo piuttosto solitario. Certo, non sono solo i cineasti italiani che di tanto in tanto ricorda il ritorno al genere, ma Quentin Tarantino, ad esempio, presta particolare rispetto al suo lavoro.
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