“No” ha risposto la Commissione di Appello alle Autorità italiane chiedendo l’estradizione dei cinque studenti, con testamento emesso per due, mentre venerdì la causa era al vaglio di altri due e lunedì prossimo per un quinto.
“No” ha risposto la Commissione dei ricorsi alle Autorità italiane chiedendo l’estradizione dei cinque studenti, con testamento in corso per due studenti, mentre venerdì e lunedì per il quinto erano all’esame le cause per gli altri due studenti.
Dopo una riunione di sette ore, il Consiglio che ha deciso il caso di estradizione per i primi due dei cinque studenti, ha dato una risposta negativa alle autorità italiane che hanno chiesto di processare i giovani per un incidente durante le manifestazioni di protesta a Milano nel mese di maggio. La giornata in occasione dell’inaugurazione di EXPO 2015.
La richiesta dell’Italia, che alcuni mesi fa ha emesso mandati di cattura europei per cinque studenti, riguarda accuse relative a “disastro” e “resistenza rispettabile”, punibili con pene da 8 a 15 anni, a tempo indeterminato. è consentita la custodia cautelare.
La difesa ha chiesto che la richiesta dell’Italia non fosse accolta e che i cinque fossero processati in Grecia sulla base del diritto del nostro Paese di rifiutare l’estradizione dei propri cittadini.
Gli avvocati degli studenti hanno anche sostenuto che le accuse mosse dal tribunale italiano contro il loro preside erano “confuse e inconsistenti”, mentre hanno sottolineato che erano piene di oscurità e contraddizioni mentre nascondevano procedure repressive e criminalizzavano il diritto di partecipare a una manifestazione.
Hanno anche notato che il preside della loro scuola non è stato arrestato durante la manifestazione, ma è stato portato via il giorno successivo mentre lasciava l’area occupata, il che solleva interrogativi e rafforza la convinzione dei sostenitori che si trattasse di un’accusa deliberata.
Newsroom ALTER EGO, APE-BE
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