I Privilegi di Gloria: Una… Cittadina con radici italiane al vertice della Maratona Classica

Gloria Privilege racconta in Gazzetta la sua esperienza nella maratona, la vittoria di ieri sulla classica, ma anche il suo interessantissimo background.

Arrivando a Kallimamarro, Privilegio Gloria aveva un grande sorriso sul viso. Forse la cosa più bella che abbiamo mai visto da un corridore che vince in un’estenuante maratona classica.

La particolarità di questo tracciato è che anche i corridori professionisti richiedono una gestione diversa rispetto alla corsa su campo pianeggiante. E richiede anche una mente lucida.

QUELLO Privilegio, un atleta con un background molto interessante, ha letto questa partita e ha ottenuto la vittoria che tanto sognava. Una volta ha corso una maratona, ma ha partecipato Itinerario Classico ieri ha provato a tentare la fortuna, almeno a livello professionistico. E la “povertà” che è stata all’origine della sua presenza in questo sport lo ha reso il principale atleta di distanza della nazione.

“L’ho vissuto davvero ieri, mi sono divertito. La gara è andata meglio di quanto mi aspettassi. A dire il vero mi è uscito il sorriso perché anch’io ero un po’ commosso. Il mio amore per le maratone è iniziato da dilettante. E quello che ho vissuto ieri non è stato assolutamente nulla”, ha detto giornale Quello Privilegio che… ha preso una montagna (precisamente non lontano, in… Presto) per superare le difficoltà della gara.

“A dire il vero avevo un po’ paura. Volevo fare una bella gara sul percorso Classico e dato che faccio maratone da molti anni, di solito su percorsi pianeggianti, avevo un po’ paura della gara. Ma ho lavorato in salita a Hymettos e Ho dato abbastanza potere perché o Maratona classica presenta salite ripide, ma anche discese. Con un allenamento specifico, ma anche con le letture che ho fatto per la gara, è venuta fuori questa via incredibile. Sono arrivato alla gara preparato. So dove tagliare, dove aprire. “Quelli che fanno la maratona vogliono leggere”, diceva tipicamente.

QUELLO Privilegio anche se ci si aspettava che avrebbe stabilito il record del percorso (2:39.10 Polizou) non pensarci durante il gioco.

“Avevo un piano per correre sotto i 2:45. Sono stato un po’ conservatore in alcuni tratti del percorso. Ieri non pensavo al record. Volevano che corressi una gara sicura. Tuttavia, il record è possibile Maria Polizou. Ieri ero in ottime condizioni e anche il tempo ha contribuito a produrre una prestazione migliore di quanto mi aspettassi,” ha detto giornale.

Dalle tecniche di nuoto alle maratone

La sua avventura con le maratone è iniziata divertendosi. Nel 2011 era un nuotatore tecnico e decise con i suoi compagni atleti di correre la Maratona almeno a livello amatoriale.

“Ero un nuotatore tecnico e nel 2011 io e un mio compagno atleta abbiamo deciso di partecipare ad una maratona per divertimento. Adoro la corsa libera per il fitness e abbiamo fatto proprio questo. “Mi piacevano le distanze specifiche e l’intero gioco di gestione della potenza”, ha ricordato Privilegio che da allora si è innamorato di questo sport ed è diventato un membro principale della squadra nazionale nelle principali competizioni.

Resta però riservato perché, come sottolinea, la maratona è un evento imprevedibile e ha i suoi inconvenienti.

“È una gara davvero solitaria e stressante perché parteciperai a due gare all’anno. Ed è stressante perché in queste due partite puoi infortunarti, le condizioni meteorologiche sono cattive, puoi essere annullato… Non sai se ce la farai e prepari tutta la stagione per queste due partite . . È una competizione sleale rispetto ad altre discipline sportive.”

Allora abbiamo confrontato… le sei partite giocate dall’americano negli ultimi 42 giorni Shaleine Flanagan, dove ha terminato tutti sotto 2:45.0. Il progetto specifico in realtà… lo ha tentato, ma in un’altra fase della sua carriera.

“Per un atleta poter partecipare a 6 gare in un mese e mezzo è straordinario. Anche questo è un buon progetto. Naturalmente è abbastanza difficile e doloroso. Se vediamo quanto si stanca il corpo sulle lunghe distanze, allora comprendiamo i rischi di provare qualcosa del genere. “Forse oserò farlo alla fine della mia carriera perché farlo adesso può causarti problemi e demolire ciò che hai costruito” ha risposto.

Privilege: “Lavoro come fisioterapista per sbarcare il lunario”

Con la piccola cifra che gli atleti ottengono per i campionati, quindi Gloria è uno dei tanti atleti costretti a lavorare fianco a fianco per sbarcare il lunario. Lavora da molti anni come fisioterapista e cerca di conciliare la sua vita tra lavoro e allenamento.

“Lavoro come fisioterapista e allo stesso tempo svolgo due allenamenti al giorno. Cerco di coniugare professione e formazione perché non c’è altra strada. E le maratone hanno la particolarità che, anche se trovi degli sponsor, un giorno possono essere con te e il giorno dopo no se ti succede qualcosa. Non è facile ottenere sponsor in tali competizioni. Sono stato fortunato perché stavo già lavorando prima di iniziare la maratona. Altrimenti non si può sopravvivere”, ha sottolineato giornale il campione ha 33 anni GS Glifada.

Radici da Istanbul e Venezia

QUELLO Privilegio ha un background interessante. Come… tradisce il suo cognome, anche lui viene dall’Italia Costantinopoli. Suo padre in particolare era di Costantinopoli ed era di Venezia. Dopo aver vissuto per un po’ Sirosvai a Costantinopoli con la moglie e nel 1982 tornarono in Grecia dove lui era nato Gloria.

Questo campione di maratona ha preso elementi da culture diverse e questo lo ha aiutato a modellare la sua personalità e ad amare la cultura di Politissa.

“Non ho mai Italiama anche dentro Costantinopoli. I miei genitori sono arrivati ​​in Grecia da Polis nel 1982. L’hanno adorato e ci sono andati ogni anno. E mi hanno inserito nella filosofia di questa cultura.”

Con Italia non molto contatto. Lui però sapeva bene che gli italiani… erano molti anni avanti in termini di distanze (camminata o maratona) e stavano “producendo” atleti olimpici. E questo, dice, ha a che fare con la loro cultura sportiva, che è molto più avanti di quella greca.

“Gli italiani sono molto più avanti di noi. Hanno le infrastrutture, gli incentivi finanziari ed è per questo che hanno concorrenza. Fanno molte gare all’anno e hanno creato una tradizione. Mi sono allenato lì e posso dire che non abbiamo ottenuto nulla nella loro organizzazione”.

Settimio Lombardi

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