Gli Stati Uniti sostengono il “progetto” ECOWAS.

Il capo della diplomazia americana, Anthony Blinken, ha affermato giovedì che il suo Paese sostiene le azioni della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (CEDEAO in francese, ECOWAS in inglese) nei confronti del Niger, senza però approvare espressamente il dispiegamento di forze militari. ha deciso ieri al suo amico ad Abuja.

L’organo regionale “svolge un ruolo fondamentale” nel spingere per un “ritorno all’ordine costituzionale” e “sosteniamo la sua leadership e il suo lavoro” in questa crisi, ha affermato il segretario di Stato Usa.

Giovedì la Cedeao ha ordinato il dispiegamento di “forze di riserva” dai suoi Stati membri “il prima possibile” per ripristinare l’ordine costituzionale in Niger.

L’organizzazione, che ha sottolineato di sperare in una risoluzione pacifica della crisi, non ha specificato un calendario, né l’entità della “forza di riserva”, né quale esercito del Paese sarà coinvolto.

Nei giorni scorsi Washington ha più volte avvertito che l’uso della forza militare dovrebbe essere l’ultima risorsa e il modo migliore per risolvere la crisi resta la diplomazia.

Blinken ha anche espresso ancora una volta la sua preoccupazione per la salute del deposto presidente Mohamed Bazum, che gli ha parlato per telefono più di dieci volte dal colpo di stato militare del 26 luglio.

“La nostra preoccupazione è per lui e la sua famiglia, per la sua sicurezza e salute”, ha detto il segretario di Stato americano.

“Abbiamo informato i capi militari [σ.σ. τους πραξικοπηματίες] come possiamo renderli responsabili della loro sicurezza e salute”, ha aggiunto.

Il primo ministro Bazum, Uhumudu Maamadu, ha dichiarato pochi giorni fa che il presidente estromesso rimane in carcere con moglie e figlio, senza elettricità e senza acqua corrente.

Poldi Mazzi

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