Due Popolo greco da Trikala E Karditsa, conquistarono la leggendaria vetta del Cervinocome noto come CervinoSU Alpi.
Scalatore Nicos Krupiscon cui? Pietro Tolia raggiunto scalare cinque vette oltre i 4.000 metricon la più importante, la salita al Cervino, nel nord Italia.
“La morfologia e la geologia della vetta la rendono difficile e inaccessibile. La forma del Cervino incarna il concetto di montagna, perché è un simbolo inaccessibile da decenni. La sua caratteristica è che tutti i versanti e i crinali sono ripidi. Anche la via di arrampicata più semplice (Horli Ridge) richiede un’altitudine di 1.200 metri“, ha detto il signor Kroupis.
“Scalare una montagna, che non è la via più semplice, è un’impresa che richiede un’accurata preparazione, sia fisica che mentale“, ha detto parlando con APE-MPE Petro Toliadi Oxia Karditsa.
“Teoricamente se si studiasse il percorso per tratti si vedrebbe che è relativamente facile, ma in realtà gli sviluppi sono enormi, il completamento è molto difficile e va fatto in un certo modo affinché non si verifichino situazioni impreviste e spiacevoli. . presentarsi. Il tempo e la velocità sono i fattori di successo più importanti. Più a lungo si resta in montagna, maggiore è il rischio di incidenti“, Lui ha spiegato.
Il piccolo gruppo di alpinisti aveva lasciato la Grecia il 13 lugliosi è diretto in Valle d’Aosta, nel nord Italia, in un viaggio durato quasi due settimane.
Ciò è stato fatto come parte dell’acclimatazione del gruppo alle condizioni di alta quota prima salita della vetta del Gran Paradiso, 4.061 mseguire una salita alla vetta di 4.554 m del Signalkuppe; E Piramide di Vincent 4.215 metri.
Dopo tre ascensioni, i due alpinisti si sono riposati per due giorni ai piedi dell’ormai leggendario Cervino, nel villaggio di Cervinia. Dal villaggio di Cervinia studiarono attentamente le condizioni della montagna e del tempo e cominciarono ad avvicinarsi alla difficile vetta.
Finalmente il 23 luglio, i due alpinisti si sono ritrovati sulla vetta del Cervino a quota 4.478 metri, la salita si effettua dal versante italiano risalendo la via della Cresta del Leone. Prima che la squadra tornasse in Grecia, si è tenuta un’altra facile salita alla vetta del Breithorn, a 4.165 mchiudendo così la serie di salite in bellissime montagne Alpi.
“Tutto quello che potevamo fare era restarci qualche minuto, se le montagne e le condizioni meteorologiche lo permettevano. Per me personalmente è il contrario, la montagna conquista la mia anima e mi fa faticare, stancare e soffrire per quei pochi minuti in cui sarei ancora in vetta.“, ha sottolineato Krupis aggiungendo come farlo La vetta del Cervino è da tempo la meta di molti alpinisti greci e alcuni greci hanno raggiunto il picco nel corso degli anni.
“La sua più grande preoccupazione era trovare la strada giusta. Quando ti trovi sotto un’imponente parete rocciosa che vuoi scalare, devi scegliere il percorso migliore. Queste decisioni vengono prese molto durante la salita e vengono prese immediatamente senza indugio. Devono avere ragione in modo da non finire in un vicolo cieco, che ti costringerebbe a tornare indietro in modo irregolare“, ha concluso Petro Tolia.
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