L’Europa è fortemente dipendente dal gas russo.
Infatti, secondo i dati presentati da SKAI, i “donatori di sangue” dei paesi europei con il gas russo hanno in alcuni casi raggiunto la completa dipendenza, mentre l’invasione russa dell’Ucraina è stata un “campanello d’allarme” per l’Unione Europea.
In particolare, la Finlandia, che sta valutando l’adesione alla NATO, importa il 94% del suo gas dalla Russia, mentre la Lettonia il 93%, ovvero c’è un monopolio russo in questi paesi.
La Repubblica Ceca importa l’80% del suo gas dalla Russia, la Bulgaria il 77% del suo gas naturale e ora sta affrontando la chiusura di un rubinetto da Mosca.
L’Austria importa il 52% del proprio gas dalla Russia, mentre la Germania soddisfa il 49% del proprio fabbisogno di gas (secondo gli ultimi dati, il 35%), l’Italia il 46%, la Polonia il 40% e la Grecia importa il 39% del proprio gas naturale dalla Russia, mentre La Francia, che ha energia nucleare, ne importa solo il 29%.
Va notato, tuttavia, che ci vorranno almeno mesi per ridurre sostanzialmente la dipendenza dei paesi europei dal gas russo.
Nel frattempo, la Germania ha rivolto la sua attenzione alla guerra energetica euro-russa, perché in tre ventiquattro ore (30/4) ha dovuto pagare i contratti del gas a Gazprom.
La posizione ufficiale della Germania, finora, è che il contratto sarà pagato in euro o dollari, e non in rubli come sostiene Mosca, poiché ciò costituirebbe una violazione dei termini del contratto firmato da entrambe le parti.
“Appassionato di televisione. Evangelista di alcol per tutta la vita. Esperto di musica certificato. Scrittore impenitente. Specialista di Internet orgoglioso. Fan estremo di Twitter.”