Fondi per le riparazioni tedesche in Italia

Quello della guerra le riparazioni rimangono controverse. Ciò è sorprendente, ma anche nella vicina Italia lo Stato si rifiuta di pagare. Poiché la Germania si è rifiutata di risarcire le vittime in Italia, nel 2022 il governo italiano guidato da Mario Draghi ha emanato un decreto legge che stabilisce norme per “il risarcimento delle perdite subite dalle vittime di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, che hanno danneggiato i cittadini italiani da parte delle forze di sicurezza”. Terzo Reich nel periodo compreso tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945”. Il decreto istituiva un Fondo di compensazione di 61 milioni di euro gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal quale di fatto il governo si è fatto carico delle compensazioni. Per accedere a tale Fondo è necessario nell’ottobre 2022 170 familiari delle vittime della strage di Civitella hanno intentato una class action al Tribunale di Roma Negli ultimi anni la Procura ha spesso impugnato i ricorsi dei parenti delle vittime in casi simili sono stati depositati 1.350 contro la Germania da parte di cittadini italiani nel distretto di Roma, e poco meno di 200 casi a Venezia Lo Stato tedesco non ha riconosciuto l’iniziativa dei giudici italiani, non si è presentato in tribunale ed è stato quindi dichiarato contumace ufficio si è presentato in aula con l’obiettivo di opporsi al risarcimento o almeno ridurne il più possibile l’importo. Forse le motivazioni addotte sono diverse.

La cosa principale: il male della schiavitù è finito. La detenzione nei campi di concentramento e il lavoro forzato non sono “crimini contro l’umanità” se la vittima è un soldato. Questo “trattamento disumano” è avvenuto in Germania, quindi i tribunali tedeschi hanno dovuto decidere. La prima frase è stata condivisa dalle vittime: la giurisdizione è quella italiana e non c’è prescrizione per reati così gravi. Pertanto lo Stato tedesco fu condannato e lo Stato italiano dovette risarcire.

Ma poiché gli studi legali spesso fanno appello, le vittime devono attendere la sentenza definitiva e poi inviarne una copia al ministero delle Finanze, che amministra il fondo, e per legge hanno 180 giorni per pagare. La prima richiesta è partita a settembre, sono passati otto mesi e ancora non hanno ricevuto un centesimo. Ad esempio: Mirella e Cipriano hanno 88 anni, Antonio (che ha trascorso 24 mesi in un campo di concentramento) ha 107 anni.

Lo scorso novembre la Germania è stata condannata a risarcire gli eredi di alcune vittime della strage di Pratale, avvenuta nel borgo di San Casciano Val di Pesa (Firenze) il 23 luglio 1944, ad opera di soldati tedeschi, e per altri omicidi avvenuti nello stesso anno. estate a Tavarnelle Val di Pesa. Lo ha scoperto il giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Firenze, Susanna Zanda, che nella sua sentenza ha qualificato questi episodi come “crimini contro l’umanità”.

In particolare, la Germania ha dovuto pagare 50mila euro di risarcimento a Mirella Lotti, la figlia ormai 88enne di Giuliano Lotti, una delle 12 vittime della strage di Pratale. 25mila euro ciascuno andranno invece a due nipoti del partigiano Egidio Gimignani, Sergio e Katia Poneti, vittime della tortura giustiziati per vendetta della morte di un soldato tedesco il 20 giugno 1944.

Poldi Mazzi

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