Una soluzione al problema è stata trovata con i clienti italiani, ha annunciato mercoledì la società statale russa GAZPROM sul suo canale di notizie Telegram. Il vettore austriaco ha accettato di accettare la cosiddetta nomina per il trasporto, che consentirà la ripresa delle forniture di gas russo.
Il gruppo italiano di proprietà statale e il più grande importatore di gas Eni ha confermato che le consegne riprenderanno mercoledì. L’azienda ha annunciato che le restrizioni imposte dallo standard austriaco sono state rimosse. Ulteriori dettagli sono sconosciuti. Eni inoltre non ha comunicato quanto gas russo aveva ordinato e previsto.
Prima che scoppiasse la guerra, l’Italia aveva ricevuto dalla Russia circa il 40 per cento del gas di cui aveva bisogno. Nelle settimane e nei mesi successivi all’attacco all’Ucraina, Roma ha stretto accordi con una serie di altri fornitori – principalmente dall’Algeria e dal Medio Oriente – così che, secondo i dati del governo, solo il 25% circa del gas che importa proviene da Gazprom in estate. La quota di importazioni della Russia è andata costantemente diminuendo ultimamente, secondo i media nell’ultima settimana poco meno del 10%.
Poi, nel fine settimana, Gazprom ha tagliato completamente le forniture di gas all’Italia. Il colosso energetico russo ha dichiarato che non potrà più trasferire i 20 milioni di euro di garanzie di sicurezza ai trasportatori austriaci a causa delle nuove normative. Eni ha verificato di poter incassare denaro da Gazprom per poter continuare il transito in Austria. L’Italia riceve il gas russo attraverso un gasdotto che passa per l’Austria.
Il gruppo italiano non vede “assolutamente nessun motivo geopolitico” come motivo per fermare le consegne. Invece, sorgono problemi con i dettagli di pagamento in rubli o euro.
Mercoledì le azioni GAZPROM alla borsa di Mosca sono scese dell’1,16%, chiudendo a 208,27 rubli.
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MOSCA (dpa-AFX)
La leva dovrebbe essere compresa tra 2 e 20
Nessun dato
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