Decine di migranti risultano dispersi al largo delle coste libiche. “Le autorità li hanno lasciati morire”, hanno detto gli attivisti

Dopo un naufragio al largo della Libia, decine di persone risultano disperse, forse morte. A bordo c’erano migranti diretti in Italia, hanno detto le organizzazioni umanitarie. Uno di loro, l’Alarm Phone, aveva avvertito sabato che la nave rischiava di affondare e che i 47 sfollati a bordo sarebbero morti.

Domenica, in un post su Twitter, Alarm Phone ha accusato le autorità italiane di “deliberatamente ritardare le operazioni di soccorso e lasciarli morire”. Le autorità hanno inviato sul posto una nave mercantile vicina, ma non sono intervenute quando sono arrivate, secondo Reuters. Successivamente, Alarm Phone ha aggiunto che alcuni dei migranti erano stati soccorsi a bordo di navi mercantili e ha chiesto loro di restare in Europa.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani si è detto fiducioso che i servizi di soccorso italiani non lasceranno mai nessuno in mare senza aiuto. Ha anche avvertito di un possibile uso improprio del caso e ha chiesto un’analisi approfondita dei fatti, poiché “è coinvolta la vita umana”. Il ministro ha commentato il caso durante il suo viaggio di lavoro in Israele, riferisce l’ANSA.

C’è stato brutto tempo nel Mediterraneo durante il fine settimana. La nave è affondata a circa 110 miglia (177 chilometri) a nord-ovest di Bengasi, in Libia, all’inizio di domenica, secondo fonti dell’organizzazione umanitaria Mediterranean Saving Humans.

Tonio Vecellio

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