Sono passati diversi giorni dalla notizia che Alberto Giuliani avrebbe lasciato l’Olympiacos per assumere la guida tecnica dell’Hebar.
Il tecnico azzurro, lungi dal concedere poco ai “biancorossi” dopo aver contribuito maggiormente a ribaltare la scena e la psicologia, ha portato alla conquista Coppa Sfida e lei campionatoma ha ricevuto molte critiche.
La squadra del Pireo, tuttavia, ha operato in gran segreto per trovare un sostituto per l’italiano e dato che tutti sembravano essere riusciti a fare di più, ha stretto un accordo e sostanzialmente escluso l’esperto Daniel Castellani!
Il tecnico 62enne è arrivato in Grecia anche per varcare la stratosfera perché la sua storia di vita “dura” è impressionante quanto il suo arrivo nel nostro Paese per i campioni di Grecia e vincitori della Coppa dei Campioni.
Quello sport-fm.gr vi presenta il nuovo allenatore dell’Olympiacos, una “valigia” piena di titoli, ma anche delle sue abitudini preferite che non sono altro che vertici.
Il primo campione viene dato a jasalex
Chi ha seguito lo sport saprà che Castellani è un grande allenatore, ma in passato è stato anche diagonale di prim’ordine. Nato nel 1961 in Argentina, si è occupato non a caso di calcio ma di pallavolo, a cui ha preso parte, gareggiando con la maglia dell’Ombra dal 1976 al 1982, per poi trasferirsi a Minas, in Brasile, dove ha vissuto per un anno. stagione. Indicativo di ciò fu il fatto che dal 1980 al 1983 aveva fatto il rapido salto dalle giovanili argentine all’Under 21, vincendo la medaglia d’oro nella finale con il Canada nel 1981.
Il progresso è stato simile per Castellani che è diventato un residente permanente in Italia. Chieti, Falconara, Zinella, Padova e Prato furono per lui due tappe d’argento (1988 e 1989) e d’oro nel 1986. Il suo più grande successo, però, fu la medaglia di bronzo nel Olimpiadi di Seul 1988 con “albiceleste”.
Quando fu costruito il mito della panchina
Terminata la sua carriera da giocatore nel 1993, Daniel Castellani alla fine è stato coinvolto nell’allenatore, dove ha presentato alla sua squadra idee piuttosto innovative e pionieristiche in quel momento.
Ha iniziato in panchina con la nazionale argentina, dove è rimasto in panchina per sei anni (1993-1999), per poi passare alla Telefonica Italia dove è rimasto fino al 2002. Poi è iniziato il successo dopo essere stato ingaggiato da Bolivar con cui ha conquistato due campionati argentini, fino a tornare in Europa per allenare la Polonia Scarcostruire una dinastia con tre scudetti e tre coppe dal 2006 al 2009.
Contemporaneamente ha guidato la nazionale polacca con la quale ricama davvero!
Squadra impossibile e sovraffollata, che ha una formazione dell’allora Panathinaikos, Pavel Zagoumni, MVP del torneo Piotr Grudzka, ma anche Bartman e Ruciak. L’orchestra che Castellani schierò alle corti di Costantinopoli e di Smirne fu, senza esagerare, invulnerabile perché vinse trofei imbattuta e anzi per la prima volta nella sua storia.
Indicativo è il fatto che dopo questo grande successo e soprattutto Il 14 settembre 2009 è stato insignito della Croce di Cavaliere Polonia Restituta del Primo Ministro polacco Donald Tusk! I successi di Castellani non si sono fermati qui perché negli anni ha continuato ad arricchire il Palmare di trofei.
Regno del Fenerbahce e collegamento con l’Olympiacos
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Nel 2011 è stato il turno del Fenerbahce di essere un gigante nell’arena europea con Castellani che ha svolto un lavoro che conosce meglio di chiunque altro. Così, nel suo primo stint a Istanbul, ha portato il Fener al triplete vincendo Supercoppa, Coppa di Turchia e Campionato, mentre è poi tornato per una stagione in Polonia per conto dell’attuale campione in carica Zaksa, con cui è di nuovo. raggiungere la vetta vincendo il campionato.
Tuttavia, le mancava un titolo europeo per mettere il suo nome nel Pantheon della pallavolo e lo ha fatto 2014 dopo due finali molto spettacolari contro l’Italia Latina.
Va notato che uno dei “motori” chiave di quel successo è stato l’ex giocatore dell’Olympiakos e forse il più grande asso che abbia mai giocato per il club e le sue conseguenze nel nostro paese, Ivan Milkovich! Il serbo, però, non è l’unico ad accomunare il club del Pireo con Castellani, ce n’è un altro nella lista biancorossa.
Le sue ragioni Salvador Hidalgo con cui l’argentino ha collaborato al suo terzo stint al Fener nella stagione 2020/21 senza però riuscire a fermare la progressione di Zirat che da allora si è saldamente affermato ai vertici del campionato turco.
Ora Daniel Castellani è chiamato ad assumersi un compito che per lui è certo difficile, ma anche normale. Per creare una squadra che rimarrà al top sia in patria che all’estero, ma anche per dimostrare prima agli appassionati di questo sport e poi ai suoi coetanei cosa significa la parola “vincitore”.
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