Entrano in una fase decisiva i negoziati per la formazione del governo a Roma. In un incontro a Roma, la vincitrice delle elezioni Giorgia Meloni e il capo del conservatore di estrema destra Forza Italia, Silvio Berlusconi, hanno discusso della divisione degli incarichi ministeriali. Secondo la sua disattenzione, il confidente di Berlusconi, l’ex leader del Parlamento Ue Antonio Tajani, sarà nominato ministro degli Esteri e vicepremier.
Secondo un insider, Forza Italia di Berlusconi riceverà in totale cinque ministeri, tanti quanti sono la sua compagna di coalizione, la Lega. Si dice che i Fratelli d’Italia di Meloni abbiano ricoperto la maggior parte degli incarichi ministeriali. Il capo della Lega Matteo Salvini, che assumerà anche la carica di ministro dei Trasporti, diventerà il secondo vicepremier. Il partito di Berlusconi non ha ottenuto il portafoglio che più agognava: il ministero della Giustizia. Lo riempirà Carlo Nordio, giudice in pensione e neoeletto membro dei Fratelli d’Italia.
Per il ministero della Giustizia, Berlusconi aveva proposto l’ex presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. È per ricevere il Ministero della Riforma. La confidente di Berlusconi, Annamaria Bernini, assumerà i servizi dell’università. Secondo indiscrezioni, il capo della polizia romana Matteo Piantedosi diventerebbe ministro degli interni, come avrebbe voluto essere Salvini.
Anche se la vertenza tra Berlusconi e Meloni per ora sembra risolta: nulla è stato ancora risolto, la trattativa continua. Il presidente Sergio Mattarella ha aperto giovedì le consultazioni con i singoli leader di partito. Venerdì, o al massimo sabato, potrebbe affidare ufficialmente a Giorgia Meloni il compito di formare un governo.
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