Con i meteorologi che prevedono ulteriori forti piogge nelle prossime 24 ore, le autorità dell’isola italiana di Ischia stanno portando avanti i progetti per mettere in sicurezza e limitare le aree a rischio.
Il responsabile del WWF Italia ha sostenuto che la tragedia che ha colpito l’isola non è dovuta solo ad una costruzione arbitraria e ha sottolineato che la superficie di Ischia era ricoperta da materiale piroclastico proveniente dall’eruzione del Vesuvio.
“Questo materiale non si aggrega perfettamente sulla superficie dell’isola, rimane lì come uno strato. Quindi, quando abbiamo forti piogge, si innesca una sorta di effetto valanga che scende e raggiunge una zona di accumulo, che viene segnalata come zona di pericolo. È chiaro che se ci sono fabbricati nell’area di accumulo la situazione diventa esplosiva”, ha sottolineato Gaetano Benedetto.
Testimonianze di questo fenomeno risalgono al 1910, quando Ischia fu nuovamente colpita da una terribile alluvione che costò la vita a 13 persone.
“Tutti sanno che l’Italia è un Paese fragile, con elevati rischi idrogeologici. Ma non tutti sanno che le aree a rischio sono state accuratamente rilevate e mappate. Attualmente oltre il 16% del territorio italiano è in aree ad alto rischio”, rileva Benedetto.
Il responsabile del Wwf Italia sostiene che circa un milione di italiani si trovino in zone ad alto o altissimo rischio. Ha sottolineato che nel 2021 l’Italia ha raggiunto l’apice della cementificazione nell’ultimo decennio e ha chiesto di limitare la costruzione.
“Fanatico dei viaggi. Creatore. Pioniere di Bacon. Malvagio piantagrane. Specialista di zombi. Impenitente esperto di Twitter.”