Tra coloro che sono “caduti” eroicamente contro l’Italia, sulle montagne dell’Albania, c’erano due calciatori PAOK!
La loro ragione Nikos Sotiriadis e Giorgio Vatikische, rispettivamente all’età di 32 e 22 anni, diedero la vita sul fronte greco-albanese, durante la seconda guerra mondiale.
Spyros Kontoulis dell’AEK e Mimis Pierrakos del Panathinaikos sono altri due. Infatti, nella finale di Coppa di Grecia del 1939 tra PAOK e AEK, tutti i calciatori si sono fatti fotografare insieme e Vatikis – Kontoulis era uno accanto all’altro e Nikos Sotiriadis era proprio sotto di loro.
Pochi anni dopo la fine della guerra, il giovane editore sportivo Mimis Papanagiotou, poi capo dell’ufficio stampa della Presidenza repubblicana, scrisse vividamente i dettagli sull'”eroe tragico” della guerra del 1940.
Si sono conservati brani tratti dal quotidiano “Athletici Echo” e lo stile e l’ortografia dei tempi.
NIKOS SOTIRIADIS (28/01/1941, 32 anni)
Anno di nascita: 1908 (Moudania)
Squadra: Lefkos Astir, PAOK (1932-1941)
Vienna, poco dopo l’annuncio, ebbe luogo una conversazione con l’amico Manolis Karousis: “Era arrabbiato per la prima volta. Accendi una sigaretta, esala il fumo. Ho una preoccupazione. Guerra… Si parte al fronte .Chissà… Se non torno, Manoli…'”. Karousis fu colto alla sprovvista. Diavolo, Nikos non ha mai avuto paura. L’unico, dicono, che ha il coraggio di tuffarsi ai piedi della “serbatoio”, Kleanthi Vikelidis…
La mattina presto del 28 gennaio 1941, Kleisoura. La notte dell’attacco generale del 50° Reggimento Fanteria. “Il sergente Nikos Sotiriadis e la sua squadra stanno contando le ore. Un mortaio esplode. Secondo… ‘Dai, fratelli e sorelle rovineranno i nostri piani’. Ha preso una granata. Che cosa stai facendo sergente? Mangiato come una quaglia?'” La mitragliatrice silenziosa…” In procinto di esplodere. Il sergente si rivolse a un soldato: ‘Manda i saluti, prima di cominciare, a Souyoultzis di Salonicco’. Tromba, attacco…
«È saltato fuori dal fosso. Parte di esso, ai piedi di Tserova. Sopra, gli italiani avevano installato l’artiglieria. I barili sputano fuoco e ferro. Si tuffò nella buca, che era stata trasformata in un guscio nella terra. Si coprì, controllando. Rianimato dall’avvelenamento da polvere da sparo, parte. Un fischio, cadde di nuovo a faccia in giù nella buca. Non poteva più essere trattenuto. Superali, ragazzi. Air’… Il momento decisivo. Mentre si inginocchiava, una folata di vento gli soffiava contro il petto.” Ventidue giorni prima, i suoi uomini avevano ricevuto l’ultima lettera. Sua madre, sua sorella (vivono insieme, sull’Acropoli), il suo fidanzato, Maros Oikonomou.. .
GIORGOS VATIKIS (17/11/1940, 22 anni)
Anno di nascita: 1918 (Salonicco)
Ruolo: terzino sinistro
Squadra: PAOK
Moravas, 17 novembre 1940… “Oggi le battaglie sono dure. Sette volte nello stesso giorno le colline del 1878 furono catturate e riconquistate. Ordini del personale, irrevocabili: per intenderci, dobbiamo assolutamente prendere Kortsa. Unità di artiglieria 573 rafforza il 27° reggimento Kozani Il comandante di una delle sue artiglierie, tenente di riserva, Giorgos Vatikis”. È appena uscito dalla Syros Reserve School… «Pomeriggio, un altro attacco. Giovane secondo in comando, ha reso inutili con le armi due dei principali punti di difesa dell’Italia. E riuscì a piazzare la sua mitragliatrice sulla collina. Lassù, con le sue 10 mitragliatrici. Gli italiani attaccarono. La prima mitragliatrice è caduta.
Secondo…”. Altri sei… “Sentiva dolore alla spalla. Pescava con il dito. Rosso scuro. Diversi proiettili. Ha annusato la carne. Ma è rimasto lì, prima fila. Nuovo fuoco…”. Cinque, altri tre…” Infuriato, si precipitò al cannone, si sparò. Il destino lo tenne sulla difensiva. I suoi soldati caddero a uno. Al crepuscolo arrivarono i rinforzi. Quando salirono a bordo, guidati dal sottotenente Konstantinos Kolombas , lo trovarono morto. sul cannone, con il petto gasato.” Il primo atleta greco a “cadere” in Albania. Un giorno prima di Pierraco! Il sacrificio che ha aperto la strada a Kortsa.
Terzo giorno di dicembre, lettera di Colombo alla madre, Macrina: “L’ho seppellito da solo. Piego rispettosamente le ginocchia davanti ai grandi morti…”. In primo luogo, è stato informato il marito della sorella di Polimnia, il vice procuratore Galopoulos. Non ha parlato. Poco dopo, un telegramma a Metaxas gli fece venire i brividi lungo la schiena: “Nostro figlio è al sicuro per la patria…”. Risposta: “Intendo te, ti ammiro. Tuo figlio ora vive per sempre…”.
Dopo la sua morte, Vatikis fu promosso sottotenente e insignito della Medaglia d’Argento d’Onore e del Diploma di Gratitudine per la Patria”.
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