Risposta dall’Italia a ERT: Christian Mavris
Questa mattina si è riunita ufficialmente la Plenaria del nuovo Parlamento italiano. Nonostante la positività per la breve conclusione del processo istituzionale che Giorgia Meloni (e poco fa Matteo Salvini) ha cercato di attraversare, oggettivamente sembra esserci una guerra di nervi tra le Destre.
Il ‘ballo’ si apre alle ore 10, a Palazzo Monte Citorio (Consiglio Inferiore o Camera dei Deputati) a Roma, dove per la prima volta il numero massimo dei deputati è di 400 (da 630 fino alle relative riforme del 2020).
La strada qui è lunga, perché nella prima convocazione non è stato eletto alcun presidente (“fumo nero”, come dicono i media) e sembra che non ci sia ancora un accordo tra gli alleati di destra per proporre un nuovo presidente. L’attesa espressa dagli osservatori è che domani venga eletto il nuovo Presidente del DPR.
Da sottolineare che da questa mattina il nome dominante era Riccardo Molinari, 39 anni, leghista, e forse il secondo Presidente della Camera più giovane della storia italiana.
Sempre oggi, alle 10:30, inizia il processo in Senato (Camera dei Rappresentanti), che ha visto anche una riduzione di 200 rappresentanti da 315 (sempre ridotti secondo le riforme 2020).
Il nome più gettonato per il Presidente del Senato è Ignazio La Russa, co-fondatore dei Fratelli d’Italia ed ex ministro della Difesa nel governo Berlusconi.
Si tratta di un incarico istituzionale importante, perché è il 3° incarico istituzionale per importanza dopo il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica. E ancora una volta è nata la sfiducia tra gli alleati di destra, confermata da forti voci secondo cui Forza Italia avrebbe votato contro La Russa.
Infatti, a questo punto bisogna sottolineare che nelle ultime ore è affiorato un suo video Corriere della Sera anno 2018 che mostra una statua di Mussolini in casa La Russa, simbolo del colonialismo e vari cimeli del fascismo. Il video ha suscitato reazioni contrastanti.
Forte discorso a favore della democrazia di Liliana Segre, sopravvissuta alla 92a sopravvissuta all’Olocausto
Il processo di voto al Senato è stato guidato dalla senatrice Liliana Segre, 92 anni, sopravvissuta all’Olocausto e presenza più anziana alla Camera. Il regolamento prevede che l’assemblea debba presiedere il senatore più anziano, e per questo è stata la volta dell’ex PtD e senatore a vita Giorgio Napolitano, assente per motivi di salute.
Il senatore a vita ha rivolto i suoi saluti al PtD Mattarella e a Papa Francesco e ha rivolto un pensiero all’Ucraina (“sopra di noi in questa settimana c’è una terribile atmosfera di guerra che è tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutti i fardelli della morte, della distruzione, crudeltà, terrore… follia infinita”).
Il senatore ha ricordato di aver guidato l’Assemblea nel mese del centenario della marcia su Roma (27-29 ottobre, dalle vesti nere di Mussolini e “che diede inizio alla dittatura fascista”), cosa che “gli fece venire le vertigini”.
Inoltre, Liliana Segre parla dell’importanza della Costituzione italiana (“questo non è un pezzo di carta, ma la volontà di 100.000 persone che sono morte nella lunga lotta per la libertà”) e di date importanti della storia italiana (“Perché la Festa della Liberazione , Festa del Lavoro, Festa della Repubblica, vanno vissuti come data ‘divide’ e non nello spirito di autentica democrazia?”).
QUELLO Ignacio La Russa, rispondendo alla senatrice a vita Liliana Segre, ha convenuto che tutti i cittadini dovrebbero celebrare la sua festa. Vale a dire, il 25 aprile, con l’obiettivo della liberazione dal nazismo e dal fascismo, la celebrazione della repubblica apolide il 2 giugno e il primo maggio. “Forse dovremmo aggiungerlo alla celebrazione dell’anniversario della fondazione dell’impero italiano”, ha sottolineato.
Segre ha parlato in uno stile istituzionale elegante che molti analisti identificano con quello presidenziale e ha sottolineato che “ora è il mio turno di presiedere questo tempio della democrazia”. Il discorso di Segre ha ricevuto molti applausi e ‘approvazione’ da Silvio Berlusconi.
Prossime tappe istituzionali
L’elezione del presidente del Parlamento è una condizione fondamentale della Costituzione italiana per avviare il percorso che porterà alle consultazioni sulla formazione di un nuovo governo.
Il prossimo passo in Italia è la formazione di un gruppo parlamentare, processo che dovrebbe svolgersi tra sabato e domenica.
Quindi, e prima dell’inizio della consultazione, i gruppi eleggeranno i rispettivi capigruppo, che poi insieme ai leader di partito si recheranno al Palazzo Presidenziale (Kyrinalio) per discutere con il PtD Sergio Mattarella. Un iter che, secondo i media italiani, potrebbe svolgersi al massimo tra domenica 16 e lunedì 17, mentre l’arrivo di Giorgia Meloni a Cyrinalium potrebbe avvenire tra lunedì 17 pomeriggio e martedì 18 per ricevere dal PtD il mandato di formare un nuovo governo.
Se tutto va bene, probabilmente nell’ultima settimana di ottobre verrà annunciato un nuovo governo.
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