Secondo l’ICJ, la denuncia parla di “almeno 25 nuove cause” contro Berlino. In almeno 15 procedimenti, “sono state sollevate e risolte pretese contro la Germania in relazione al comportamento del Reich tedesco durante la seconda guerra mondiale”.
“Misure coercitive contro la proprietà tedesca in Italia”
La causa chiede che l’Italia sia punita per aver illegalmente adottato o minacciato “misure coercitive contro il demanio tedesco in Italia”. Sono stati colpiti l’Istituto Tedesco di Archeologia a Roma, l’Istituto Goethe, l’Istituto di Storia Tedesca e la Scuola Tedesca di Roma. In attesa di una decisione storica della Corte, nessuno degli oggetti elencati “può diventare oggetto di un’asta pubblica”.
L’Italia deve garantire che tutte le decisioni prese dai tribunali siano dichiarate nulle. Inoltre, deve risarcire tutti i danni causati dalla violazione dell’immunità statale.
Trattato tra governi dopo la guerra
Il governo federale ha sostenuto che la questione del risarcimento è stata risolta dopo la guerra nel quadro di un accordo intergovernativo. Alla fine del 2008 ha fatto appello all’ICJ per verificare se le decisioni prese in Italia fossero conformi al diritto internazionale. Questo verdetto si riferisce a crimini commessi tra il settembre 1943 e il maggio 1945 durante l’occupazione tedesca dell’Italia.
L’ICJ, con sede a L’Aia, è stata fondata nel 1946 per risolvere le controversie tra paesi. La decisione è vincolante e inappellabile. Tuttavia, i tribunali delle Nazioni Unite non dispongono degli strumenti per attuare le loro decisioni.
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