La carabiniera 30enne è bronzo a Eugene. Ci sono le persone che l’hanno data per “concorrente limitato”, eppure ha costantemente fatto la sua determinazione nella sua solidarietà. La sua sicurezza e il suo impegno in ogni caso, quando le azioni semplicemente non “adattavano”
AGI – Il salto in alto, disciplina che generalmente esisteva alle antiche Olimpiadi, regala ad Elena Vallortigara un bronzo a vita per quella decorazione a lungo immaginata tra i grandi. La decorazione più memorabile dell’Italia ai Mondiali di Atletica di Eugene, la 44a a partire dalla prima uscita di Helsinki ’83 e la diciottesima in campo femminile, è arrivata grazie ad una sua vocazione agonistica che ha conosciuto alti e bassi, in particolare negli oltre tre anni .
C’è chi l’aveva indicata come ‘limitata concorrente’, eppure lei, carabiniere di 30 anni di Schio nel vicentino, ha costantemente fatto della determinazione il suo punto fermo. La sua grossolanità e il suo impegno in ogni caso, quando le azioni semplicemente non “adattavano” (come si dice comunemente nella lingua). Elena era più messa a terra delle ferite – progressione di iperestende della parte inferiore della gamba che ha seguito l’attività nel 2011 – e dell’aggravamento della schiena e dei consistenti scambi del sito di preparazione (avvenuti fino al 2016).
Il Nord America ha portato Elena a poco a poco a un secondo significativo: quello passato a luglio di un po’ di tempo fa quando a Moncton, di portata simile a quella di Eugene ma al contrario della costa, quella atlantica, ha vinto il bronzo ai Mondiali Junior. Oggi, nella serata italiana, prima serata in Oregon, l’azzurro ha sbalordito tutti per la decorazione e per come l’ha vinta. Elena è stata strepitosa fino ai 2.00 metri, l’azione che è bastata per il bronzo nella gara vinta dalla 26enne australiana di Leongatha con due centimetri in più, per quel 2.02 che è identico alla potenza dell’Oceania avvicinata.
Argento, sempre con 2.02 ma con ulteriori errori nella serie, per l’ucraina Yaroslava Mahuchikh, 20 anni di Dnipro, precedente eroe olimpico giovanile, più volte oro continentale nelle classifiche under, e lo scorso anno bronzo ai Giochi di Tokyo.
Senza precedenti per un’ultima significativa tra le senior, Vallortigara ha costruito questa straordinaria realizzazione a livello individuale un gran numero di centimetri, facendo largo fino a 2.00 e poi commettendo più volte un errore, forse attualmente contento della decorazione vinta, a 2.02 . È entrata a 1.84, anche lei ha superato le cinque misure successive al salto principale. L’italiana, laureata in scienze mentali e strategie e preparata da Stefano Giardi, è stata la principale ad aver superato i 2.00 ea quel punto era lei a dirigere la gara.
Il bronzo di Elena Vallortigara è il quarto premio azzurro per le donne nel salto in alto ai Mondiali. Da qualche parte nella gamma del 2007 e del 2011, Antonietta Di Martino ha sfoggiato l’argento a Osaka 2007, il bronzo a Berlino 2009 e il bronzo a Daegu 2011. Sara Simeoni, boss olimpico ed europeo, ha partecipato solo alla prima uscita della Coppa del Mondo, Helsinki ’83 dove è stata eliminata nelle qualificazioni. Non ha preso parte a Roma ’87 perché si era dimessa l’anno prima.
Oggi, lamento per la bocciatura di Filippo Tortu per soli tre millesimi dall’ultimo dei 200 metri. Per il corridore brianzo delle Fiamme Gialle corre il nuovo organico, 20″10 e di conseguenza diventa il secondo italiano più veloce di sempre nel mezzo giro dopo il strepitoso 19″72 di Pietro Mennea il 12 settembre 1979 sulla posizione chiave di Città del Messico era sufficientemente no.”
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