L’incredibile storia di una GT svedese con un tocco italiano! (Video)

L’auto sportiva più… italiana proveniente dalla Svezia non è altro che Volvo P1800. Questo modello sportivo svedese è diventato famoso dopo essere apparso su Serie del Santo con lui, lei Simone Templare (Roger Moore) al timone.

La storia Volvo P1800 iniziò nel 1957. A quel tempo era presidente Volvo, Gunnar Engellaucommissionò agli ingegneri della casa svedese la progettazione di una gran turismo in stile ‘italiano’ che si basasse sul controverso successo commerciale della Sport, una decappottabile a due posti, che gettò le basi per quello che fu probabilmente il prodotto più bello del marchio svedese.

QUELLO Helmer Peterson nel 1957 incaricò designer italiani di preparare vari progetti, ma quando presentò ai suoi superiori i quattro progetti migliori, i risultati lo resero orgoglioso. Il motivo è perché viene scelto il progetto finale Volvo P1800 è stato eseguito dall’assistente di Pietro Fua, uno svedese di 25 anni di nome Pelle Pettersonchi è il figlio di Helmer. Cosa che all’epoca si diceva lo avesse molto turbato Engellau quando lo scoprì, ma ciò non impedì al bellissimo piano di andare avanti.

Italia-M. Inglese-svedese

Quello P1800 fu commercializzata nel 1961 come tipologia di auto sportiva Gran Turismo con motore anteriore e trazione anteriore. Capacità limitata Volvo L’acquisizione completa di questo veicolo unico fa sì che il marchio svedese si affidi a diverse aziende britanniche.

Inizialmente lo era Acciaio stampato responsabile del corpo e Jensen era responsabile dell’assemblaggio, ma a causa di vari problemi di qualità sorti, due anni dopo la produzione della P1800 fu spostata definitivamente in Svezia.

Nello specifico P1800Sche è il primo modello progettato interamente nel suo paese d’origine, oltre ad altre due varianti che arriveranno successivamente, vale a dire P1800E e questo P1800ESStrana station wagon.

Ma torniamo al Volvo P1800la prima serie, equipaggiata con un motore a quattro cilindri da 1,8 litri a doppio carburatore montato longitudinalmente che erogava 90 CV.

Quello P1800S arrivò un aumento di potenza di 6 cv, arrivando a 105 cv nel 1968 ed infine a 124 cv grazie all’iniezione elettronica nel 1971 insieme all’uscita P1800E.

La trasmissione è manuale a 4 marce o automatica a 3 marce e sospensioni a doppi bracci trasversali all’anteriore e sospensioni ad assale rigido con doppi bracci trasversali e barra Panhard al posteriore. I freni a disco per tutte e quattro le ruote apparvero solo nel 1970.

Dal lato del passeggero, il guidatore vede un’auto semplice, ma con alcuni tocchi distintivi che le conferiscono fascino. Uno di questi è uno specchietto retrovisore centrale montato sul cruscotto, un cruscotto con pannelli in alluminio o caratteristici quadranti (due grandi e tre piccoli) abbinati ad un indicatore centrale rettangolare.

La produzione della Volvo P1800 fu interrotta nel 1973 a causa dell’introduzione di varie normative sulle emissioni, dopo che furono prodotte un totale di 47.000 unità, di cui 8.000 erano la versione Shooting Brake.

Una Volvo con un record Guinness

È interessante notare che Volvo P1800 fa parte dei libri dei record Guinness perché è l’auto con più chilometri sul contachilometri. Nello specifico, una 1800S di proprietà di Irv Gordon, che la acquistò nel 1966 e ha macinato più di cinque milioni di chilometri al volante. Infatti, lo stesso produttore svedese gli regalò una Volvo 780 dopo aver guadagnato il suo primo milione di dollari, ma Gordon decise di continuare a utilizzare regolarmente la sua P1800S.

Nel 2013, Volvo presentarlo Concetto di coupé ispirato da P1800 per modellare modelli futuri come l’attuale S90 o XC90. Infine, nel 2020 abbiamo tenuto una presentazione del suo rilancio La nuova Volvo P1800 della Cyan Racing

Benigna Rosiello

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