Il cantautore australiano Jack Colwell è morto all’età di 34 anni, poco prima dell’uscita del suo tanto atteso secondo album.
La notizia è stata confermata alla rivista “The Guardian”, ma non è stata resa nota la causa della morte.
Sebbene abbia pubblicato un solo album nella sua vita, Swandream del 2020, Jack ha svolto per anni un ruolo chiave dietro le quinte della scena musicale australiana, lavorando su una varietà di progetti tra cui l’arrangiamento vocale per il gruppo indie pop Architecture a Helsinki. L’album di debutto è stato un enorme successo, con NME che lo ha definito uno dei migliori album australiani dell’anno.
Jack Colwell è anche un sostenitore dei diritti della comunità LGBTQI. Nel 2016, ha pubblicato la canzone “No Mercy” come tributo all’adolescente di Brisbane Tyrone Unsforth, che si è suicidato dopo essere stato vittima di bullismo a causa del suo orientamento sessuale. Parlando a The Queer AV, Jack ha sottolineato la sua intolleranza verso la violenza e ha elogiato il potere della sua musica nel combattere l’omofobia.
– Per me, la canzone ‘No Mercy’ collega le mie esperienze omofobiche d’infanzia a chi sono oggi, come un uomo apertamente gay. Ciò significa rivendicare la propria identità e rifiutare il linguaggio omofobico. La canzone è una riflessione sui bulli, sfidandoli con le loro stesse parole e riportando l’attenzione su di loro e sulle loro azioni vergognose. Non tollero la violenza – ha detto, riferisce Telegraf.rs.
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