Rama: Sarebbe difficile che un centro italiano per immigrati clandestini operasse in Albania

Secondo un articolo del quotidiano italiano La Repubblica di Tirana, il primo ministro albanese Eddie Rama nella conversazione con l’emissario del giornale romano a cui si riferiva migrare e ha sottolineato:

«Il centro (per i clandestini) sarà pronto tra qualche mese, non è questo il problema. Il problema era come realizzarlo, la difficoltà era data dalle procedure: come potevano andare e venire tremila persone, ogni ventotto giorni, con la burocrazia italiana e il diritto europeo?’

Secondo La Repubblica, Rama ha previsto che “ci saranno obiezioni e dispute politiche e ha spiegato che a questo edificio non si applicherà la legge albanese”.

Il capo del governo albanese si riferiva, ha spiegato la stampa, ai due centri chiusi per richiedenti asilo che l’Italia vuole istituire nel nord dell’Albania. Inizialmente la data di apertura era stata fissata per il 20 maggio, ma al momento sembra che i lavori di costruzione non siano ancora iniziati.

Ma qualche tempo fa, nel suo post su “X”, il premier albanese ha sottolineato che “gli sono state date parole che non ha detto” e che “se si dimetterà cento volte, firmerà ancora, altre cento volte. ” , un accordo sull’immigrazione con l’Italia e non con altri Paesi”. Rama ha inoltre sottolineato di “non credere di poter essere trascinato nel pantano delle dispute politiche interne dell’Italia”.

Il giornalista de La Repubblica, che ha firmato l’articolo con la controversa dichiarazione, ha risposto che “l’esatta affermazione e il significato di questa piacevolissima conversazione sono proprio contenuti nello specifico articolo giornalistico”.

Poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo nel suo post su “X”, il primo ministro albanese ha dichiarato che “gli sono state date parole che non ha detto” e che “se tornasse cento volte indietro firmerebbe una volta l’accordo sull’immigrazione”. ancora, cento volte di più con l’Italia e non con gli altri Paesi”.

Rama ha inoltre sottolineato che “non crede di poter essere trascinato nel pantano del conflitto politico interno all’Italia”.

Poldi Mazzi

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