109 senatori italiani sostengono la riforma costituzionale, 77 si oppongono, mentre in Italia per cambiare la costituzione è necessaria la maggioranza dei due terzi dei voti in entrambi i rami del parlamento. A quanto pare, la Meloni non otterrà il numero necessario di deputati nemmeno dopo l’imminente voto alla Camera dei Rappresentanti.
Le riforme proposte hanno suscitato grande entusiasmo nel Paese. Secondo lui, in futuro la società italiana dovrebbe eleggere direttamente il primo ministro, contrariamente alla situazione attuale, in cui il primo ministro emerge dalle trattative tra i partiti solo dopo le elezioni parlamentari. La coalizione che sostiene il candidato primo ministro vincitore deve inoltre ricevere automaticamente almeno il 55% dei voti in entrambe le camere del parlamento per un periodo di cinque anni, per garantire una maggioranza funzionale al governo.
Il Primo Ministro italiano vuole essere chiamato ufficialmente con un titolo maschile
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Idea pericolosa, l’opposizione è in rivolta
Anche se i critici temono che i cambiamenti concentreranno troppo potere nelle mani di un capo di governo e danneggeranno il parlamento e il presidente, il gabinetto di destra di Meloni sostiene che è necessario porre fine all’instabilità cronica del governo italiano. Dalla fine della seconda guerra mondiale il paese ha avuto un totale di 68 governi diversi.
“Le riforme del Primo Ministro sono un rischio per me, ma devono essere fatte”, ha difeso, secondo l’agenzia ANSA La proposta di Meloniova. “Utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione del Parlamento per prevenire progetti che consideriamo pericolosi”, ha risposto Elly Schlein, capo del Partito democratico di centrosinistra.
Nel parlamento italiano scoppiarono scontri, i deputati furono espulsi
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