Risultati di un’analisi della rivista alimentare italiana Salvagente sui principi attivi e altre sostanze presenti nel formaggio grattugiato.
In Edizione maggio 2024La rivista Salvagente pubblicata mensilmente in Italia ha pubblicato, nei dati analitici, le sue ultime ricerche sulla presenza di farmaci e di aflatossina M1 in campioni di 37 formaggi.
le sue scoperte
Da Parmigiano Reggiano Fino a Grana Padano e la restante miscela di formaggi stagionati, i risultati forniscono un quadro molto chiaro: 33 campioni sono completamente esenti dalla contaminazione ricercata e superano i test. In quattro casi, però, è stata rilevata la presenza di farmaci zootecnici ma in concentrazioni inferiori al limite di legge, per cui non sono state previste sanzioni.
In Parmessimo Parmigiano Reggiano Trovato sulfadimidina (0,718 mcg/kg), negli anziani Gran Biraghi da latte 100% italiano, rilevato meloxicam (0,576 mcg/kg), come in Lidl Antichi Maestri Grana Padano (0,738 mcg/kg) ed infine, a Koop Gli Spesotti è stato rilevato carbazololo (0,535 mcg/kg).
Questi i principi attivi dei farmaci ammessi nelle vacche da latte con diverse funzioni: la sulfadimidina è un antibatterico usato per trattare le mastiti, il meloxicam è un antinfiammatorio somministrato per alleviare i dolori articolari delle vacche, il carazololo favorisce l’induzione al parto, facilita e aumenta i livelli di fertilità ed è spesso somministrato durante la mungitura.
Ogni farmaco ha un tempo di sospensione determinato dal veterinario, ovvero la somministrazione deve essere interrotta in tempo per non raggiungere concentrazioni nel latte oltre i limiti consentiti. Pertanto, i limiti di legge (Regolamento UE 37/2010) che i medicinali veterinari devono rispettare si riferiscono alla materia prima, il latte, e non ai suoi sottoprodotti, come il formaggio nel caso di questo particolare studio.
“Dov’è il problema;” ha risposto l’azienda
La rivista ha condiviso i risultati della sua analisi con quattro aziende i cui prodotti sono stati rilevati dai laboratori con alte concentrazioni di farmaci veterinari prima della pubblicazione. Coop e Biraghi non hanno voluto commentare la questione. Lidl e Caseifici GranTerre Spa hanno invece inviato un messaggio di risposta.
Lidl informa: “Crediamo sia necessario chiarire che la quantità di 15 mcg/kg è prevista dal Regolamento 37/2010 come limite massimo di residui di Meloxicam nella categoria alimentare ‘latte crudo’ nelle mucche e capre e non nei formaggi. Si chiarisce pertanto che la presenza di tracce di Meloxicam in quantità trascurabili in “Antichi Maestri Grana Padano” non contrasta con alcuna normativa di legge, infatti la sostanza è consentita e legalmente utilizzata negli allevamenti ed il limite è di 15mcg/kg, ovvero. tuttavia rispettato rigorosamente, poiché il residuo rilevato è 20 volte inferiore al limite massimo di 15 mcg/kg per il latte, non si applica ai prodotti analizzati. Sulla base di quanto sopra, è chiaro che i prodotti Lidl soddisfano tutti gli standard di sicurezza alimentare non vi è alcuna criticità in questo senso.”
Dai Caseifici GranTerre, proprietari del marchio Parmissimo, rispondono: “La presenza di residui di farmaci veterinari nel latte è indesiderabile, non solo per motivi sanitari, ma anche per il loro impatto negativo sul processo di caseificazione. Pertanto ci sono attenti controlli nelle fasi precedenti la nostra lavorazione, effettuati dai nostri fornitori e dalle autorità competenti. Il nostro piano di automonitoraggio comprende l’analisi dei residui di farmaci veterinari. Sulla base della tua segnalazione, abbiamo esaminato i dati degli ultimi due anni e possiamo confermare che non è stata identificata alcuna non conformità. Le quantità rilevate dall’analisi che ci hai citato sono estremamente basse, oltre 100 volte inferiori ai livelli che garantiscono la salute dei consumatori. Tuttavia, per ulteriori approfondimenti abbiamo effettuato ulteriori controlli sul lotto di produzione da lei citato, inclusa la verifica analitica presso un laboratorio accreditato.
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